Ho iniziato a scrivere nel 1989. Il mio primo articolo
per il periodico locale "ideaCittà" fu un disastro, eppure non mi sono mai
arreso. Nel 1994, insieme a Stefano Rinaldi, caporedattore di allora, abbiamo
fondato "L’attesa", distribuita nelle edicole di Marano e, dal 2005, anche in
quelle di Calvizzano. Vent’anni di impegno, di sacrifici, di notti passate a
scrivere e a inseguire la verità.
Parallelamente, ho lavorato come macchinista delle
Ferrovie. Guidare treni mi ha insegnato disciplina, responsabilità e pazienza.
Due mondi apparentemente lontani, eppure uniti dallo stesso filo: la passione
per ciò che faccio e la volontà di fare sempre la cosa giusta.
In oltre trentacinque anni di giornalismo, ho scritto
per testate locali e nazionali, tra cui Il Giornale di Napoli – Ultimissime e
Il Mattino. Ho fatto sacrifici enormi e guadagnato poco, ma ho sempre
raccontato i fatti con coraggio. Pane al pane e vino al vino. Separando
opinioni dai fatti, garantendo pluralismo, equità e trasparenza. Questo ha
creato nemici, qualche diffida, querele: ne sono sempre uscito assolto.
Non mi sono mai piegato a tentativi di corruzione, non ho mai ceduto al potere, e non ho mai lavorato da spione dei “poteri forti”, mestiere che aborro. Raccontare la verità può dare fastidio a chi ha denaro e influenza, ma la mia coscienza non ha prezzo.
Oggi sono pensionato delle Ferrovie, ma finché avrò la forza di pigiare sulla tastiera continuerò a scrivere. Sarò sempre me stesso. E lo faccio per chi mi ha stimato, per chi riconosce che il giornalismo è prima di tutto responsabilità, integrità e passione. Non per soldi, non per potere, ma per dignità.
Raccontare la verità è un atto di libertà. E io, da
trentacinque anni, scelgo ogni giorno di essere libero.
Mi.Ro.