Marano. Dopo più di trent'anni, il condominio saluta Vincenzo Cerullo: l’uomo che ha trasformato una comunità
Ci sono storie che non hanno bisogno di palcoscenici
o riflettori per essere straordinarie. Storie che si consumano nei luoghi di
ogni giorno, tra scale, cortili, assemblee, infiltrazioni d’acqua e mille
piccoli problemi che per molti sono solo fastidi, ma che per alcune persone
diventano sfide da affrontare con dedizione.
La storia di Vincenzo Cerullo è una di queste.
Oggi si chiude un capitolo importante della sua vita:
dopo trent’anni lascia il ruolo di amministratore di condominio. Trent’anni in
cui tutto è iniziato da zero, da un luogo che non aveva nemmeno la
pavimentazione e in cui i garage si allagavano regolarmente. Un condominio che
in molti consideravano “il peggiore del corso” e che, grazie al suo lavoro,
alla sua visione e alla sua ostinazione, è stato trasformato in un complesso
curato, rispettato e valorizzato.
Il merito? Una qualità rara: la capacità di spendersi
per tutti. Non solo denaro, ma soprattutto energie, tempo, pazienza, impegno.
Con efficienza, con efficacia, con quel pragmatismo che lo ha sempre
contraddistinto. Vincenzo Cerullo non ha mai cercato scuse: ha sempre cercato
una soluzione. E l’ha trovata, quasi sempre, con determinazione e intelligenza.
Per questo, oggi, quel condominio resta un po’ orfano
della sua guida paterna. Perché lui non lo ha mai visto come un incarico da
svolgere, ma come un’opera d’arte da custodire. Con cura. Con dedizione. Con
orgoglio.
E l’idea che questa sua capacità di costruire ponti,
risolvere conflitti e tenere unite più di 150 famiglie non debba più essere
messa al servizio della comunità suona quasi come un’occasione sprecata, più
che un meritato riposo.
Perché Vincenzo ha ancora molto da dare.
Ha competenze, esperienza e doti che non si imparano
sui libri: si formano solo vivendo, decidendo, affrontando, ascoltando. Ha
gestito per tre decenni una piccola comunità con maestria e umanità, qualità
rare e preziose in qualunque contesto.
Se oggi sente di essere stanco di questa lunga
avventura, è comprensibile. Ma forse, più che un epilogo, questo può essere un
passaggio. Un nuovo inizio. Perché là fuori esistono realtà che avrebbero
davvero bisogno di una persona come lui.
Il sipario, caro papà, può ancora aspettare.
Con affetto,
Giuseppe e Francesco Cerullo
La redazione di Calvizzanoweb si unisce con sincero affetto agli auguri rivolti a Vincenzo Cerullo per questo importante traguardo. Esprimiamo gratitudine per l’esempio di dedizione e competenza che ha saputo offrire alla sua comunità. Siamo inoltre orgogliosi di annoverare tra i nostri opinionisti il figlio Giuseppe Cerullo, la cui sensibilità e capacità di raccontare storie autentiche arricchiscono ogni giorno il nostro lavoro.
