Curiosità calvizzanesi e tanti piccoli pezzi di storia che il paese ignora: il matrimonio di Giuseppe Mirabelli e Vincenza Domanico. Parte terza

 Da una ricerca di Gianpaolo Cacciapuoti, calvizzanese, appassionato di storie locali

Parte 3 – La morte di Donna Vincenza

Ritornato a Napoli l’11 gennaio 1863 come Giudice della Corte d’Appello, gli ultimi anni di matrimonio scorsero sempre nel quartiere San Giuseppe. Il matrimonio tra Giuseppe Mirabelli e Vincenza Domanico durò quasi vent’anni, fino a quando donna Vincenza, dopo una lunga malattia, spirò, il 23 febbraio 1864.

L’atto di morte di Donna Vincenza, ci indica come indirizzo Strada dei Fiorentini numero 39:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua1320330/LzypXd1

Questa è l’unica zona che non è possibile più visitare com’era allora: la zona, infatti, fu sbancata e demolita dopo la Seconda Guerra Mondiale per creare il Rione Carità. A simboleggiare questa zona, mostro il Teatro dei Fiorentini, uno dei teatri più antichi di Napoli, che fu inaugurato nel 1618 e faceva angolo con il vicino Vico Medina:

Teatro dei Fiorentini, Strada omonima, anni 20’. Fonte Facebook ( https://www.facebook.com/photo/?fbid=672403489860795&set=pcb.672403693194108 )

Leggendo l’atto di morte, diverse cose si possono notare:

A fare la dichiarazione di morte, fu Federico De Rosa fu Raffaele, avvocato e marito della primogenita Marianna Raffaellina. Non ci è dato sapere se fossero già in intimità o sposati al tempo (Marianna era appena diciottenne all’epoca), e risiedeva in Vico Monteoliveto 12, non lontano dalla zona in cui donna Vincenza e don Giuseppe hanno vissuto per anni.
Vi è anche un altro testimone, il Magistrato don Domenico Cucca. Probabilmente, entrambi erano colleghi di don Giuseppe; che per non presentarsi all’atto di morte deve essere stato sicuramente affranto dal dolore.
Donna Vincenza è deceduta alle ore “sette e mezzo antimeridiane”, quindi alle 7:30.
Nell’indicare le generalità di donna Vincenza, è scritto “del fu Giovanni Domanico, proprietario ed Raffaella dei Baroni Vercilli dico Vercilli, domiciliata in strada Infrascata numero trentacinque”; quindi quando morì il padre era già defunto mentre la madre non solo era viva ma era residente a Napoli, in quella che oggi si chiama via Salvator Rosa. 

Palazzo dove abitò Raffaella Vercillo, madre di donna Vincenza Domanico, in via Salvator Rosa (ex strada Infrascata) 35. Fonte Catalogo Generale dei Beni Culturali ( https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500390161 )

Infine, ammassato, si legge “Moglie del commendatore Giuseppe Mirabelli, procuratore generale della Corte di Appello di Napoli domiciliato con la defunta e ha nove figli di minore età cioè sette femmine e due maschi”.

Nel “Libro di Memoria”, è scritto che morì “dopo lunghissima malattia […] fiore di bellezza e di virtù”.

Giuseppe Mirabelli non si risposò più, rimanendo vedovo e a lei fedele per il resto della sua vita.
La loro unione diede vita in totale a ben 11 figli. Di questi, tre morirono infanti e due alla soglia della maggiore età: poco dopo, infatti, in aggiunta al dolore, a Calvizzano morì la secondogenita Ersilia Irene, il 12 agosto 1864:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215985/LyEABND

Secondo il “Libro di Memoria”, era “la più istruita e saggia delle sue figliuole”, e morì anch’essa “dopo lunga malattia”.

L’11 ottobre 1867, inoltre, morì anche il terzogenito Domenico, secondo il “Libro di Memoria” per “caduta da cavallo”.

Don Giuseppe Mirabelli, ahilui, sopravvisse anche alla primogenita Marianna Raffaelina, che morì in età adulta il 22 febbraio 1899 di “polmonite”.

Il senatore morì il 2 agosto 1901, per le conseguenze di una caduta da cavallo. La sua perdita fu talmente sentita nel Regno, che non solo vi furono attestati di stima diffusi e prolungati, ma vi fu perfino dedicata una targa commemorativa marmorea sull’edificio in cui perì.
Ma l’ultima sua abitazione non era un palazzo qualunque: si trattava di Palazzo Della Porta, palazzo storico costruito nel 1569 dalla famiglia Della Porta e di proprietà, ai tempi, della città di Napoli. Questo palazzo è in una posizione centralissima: si trova infatti in Via Toledo 368, proprio di fonte a piazza Carità.

Palazzo della Porta. Si può notare, alla sinistra del portone d’ingresso, la targa monumentale. Fonte Wikipedia ( https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/dd/Palazzo_Della_Porta_Napoli_1.jpeg )

La targa dedicata a Giuseppe Mirabelli. Fonte Tumblr ( https://www.flickr.com/photos/ell-r-brown/7617617654/

Si trova al limite tra il quartiere San Giuseppe e il quartiere Montecalvario, mostrando quindi come sia sempre stato affezionato a quella zona. Il tutto, comunque, senza mai abbandonare Calvizzano, dove il figlio Gennaro fu anche sindaco.

Siamo arrivati alla fine di questo excursus nella vita del Conte Giuseppe Mirabelli, dove abbiamo avuto modo di tracciare la vita lavorativa, ma soprattutto quella familiare, fatta di legami con Napoli, con la Calabria, e anche con Calvizzano; di cui questa è parte integrante della sua storia.

Gianpaolo Cacciapuoti

 


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