Curiosità calvizzanesi e tanti piccoli pezzi di storia che il paese ignora: il matrimonio di Giuseppe Mirabelli e Vincenza Domanico. Parte seconda

 Da una ricerca di Gianpaolo Cacciapuoti, calvizzanese, appassionato di storie locali

 Parte 2 – La Famiglia Mirabelli-Domanico

Donna Vincenza e Giuseppe vissero in Calabria i primi anni di matrimonio: nel 1847, infatti, nel “Libro di Memoria” della famiglia Mirabelli, è segnato che la prima figlia Marianna Raffaelina (madre di Sarah De Rosa Mirabelli, futura moglie di Armando Diaz) nacque a Catanzaro, allora “Provincia di Calabria Ulteriore Prima”, il 31 marzo 1846:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua88619/wQ8zQ28

Questo atto di nascita ci dà una informazione particolare: nel 1846 don Giuseppe Mirabelli era “Cancelliere del Tribunale civile co gli oneri di giudice” proprio a Catanzaro; una informazione inedita rispetto alle varie biografie scritte su di lui. Non ci è dato sapere a quale indirizzo abitassero, ma secondo il “Libro di Memoria” fu battezzata nella chiesa di San Biagio alla Maddalena.

Chiesa di San Biagio alla Maddalena, Catanzaro. Fonte Wikipedia ( https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3c/Chiesa_della_Maddalena_%28Catanzaro%29_01.jpg )

Già nel 1847, però, si trasferirono a Calvizzano, dove nacque la secondogenita Ersilia:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua216030/LaGQaGy

E nel 1848 il terzogenito Domenico Francesco Saverio:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua216031/LyEA26q

Villa Conte Mirabelli, all’ingresso di Calvizzano. Cartolina del 1933.

Giuseppe Mirabelli è “Giudice Regio” (o anche “Magistrato”) a Napoli; e questo lavoro li porterà a trasferirsi a Napoli, nel quartiere San Giuseppe; dove vivranno, in diverse case, per il resto della loro vita. Questo è testimoniato dall’atto di nascita della quartogenita, Enrichetta, nata il 29 aprile 1851:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua19989466/wbg89OX

Nel 1848 la scure antiliberale dei Borbone contro i Moti rivoluzionari si scaglia contro Giuseppe Mirabelli, che perde il posto di Giudice regio del Tribunale criminale; ma, come si legge nell’atto, lavora come “avvocato”. Secondo Galiero, ci cimenta anche come maestro di Diritto.

La loro prima casa napoletana è in vico Sant’Anna dei Lombardi, numero 14.
Oggi la strada non si chiama più così. Grazie all’articolo sul quartiere San Giuseppe di “Palazzi di Napoli”, che mostra una cartina topografica del 1808 (http://www.palazzidinapoli.it/quartieri/san-giuseppe/ ) , sappiamo che oggi si chiama Via Diodato Lioy.

Palazzo di Via Diodato Lioy (ex Vico Sant’Anna dei Lombardi) 14. Fonte Gennaro Mutascio ( https://www.immobiliare.it/annunci/110839077/?utm_source=lifull-connect&utm_medium=aggregator&utm_campaign=sale_desktop#foto13  )

In questa casa vi vissero sicuramente fino al 1855: nel 1853, infatti, Gennaro Mirabelli, quinto della famiglia, nacque sempre qui:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua19974888/LmJ9a1b

In quel periodo, don Giuseppe Mirabelli, come descritto anche da Raffaele Galiero nel suo libro “Calvizzano: dalle remote origini al IX anno del Littorio”, è deciso a non collaborare più con lo Stato che lo ha ostracizzato; e questo si nota in questi atti, in cui è indicato solo come “legale”.

Addirittura, nel certificato di morte della piccola Enrichetta, morta il 31 dicembre 1854 a Calvizzano dopo “otto giorni di malattia gastrica”, come scritto nel “Libro di Memoria”, è indicato solo come “civile”:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215975/wEg2OE6

Il 18 agosto 1855, invece, alla nascita di Filomena Maria Concetta, la famiglia Mirabelli-Domanico cambia indirizzo, risiedendo in Strada Donnalbina numero 7:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215975/wEg2OE6

Ingresso del palazzo di Via Donnalbina, 7, quartiere San Giuseppe. Fonte TripAdvisor ( https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g187785-d3950217-r274477830-The_Fresh_Glamour_Accommodation-Naples_Province_of_Naples_Campania.html )

Qui vi nacque anche Enrichetta Vincenza, il 26 dicembre 1856:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua19983315/LoGNMJq

E Maria Giovanna, il 13 aprile 1858:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua19976339/w61AVpy

Nonostante fosse ormai di casa a Napoli, in un’epoca in cui abitare in provincia significava davvero abitare in un altro mondo e in un altro paese, Giuseppe Mirabelli non dimenticò mai le sue origini.
Questo lo testimonia la nascita di Clotilde Clorinda, che nacque proprio a Calvizzano il 23 settembre 1860:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua216043/LaGQaEJ

Siamo arrivati ormai all’ingresso di Garibaldi a Napoli e al Plebiscito unitario, avvenuto il 21 ottobre 1860, e Giuseppe Mirabelli si mette a disposizione del nascituro Regno unitario liberale, e quindi di nuovo del potere giudiziario. È il periodo in cui torna quindi a lavorare nei Tribunali come giudice, scalando le posizioni, e imponendosi come figura di riferimento per la nascita dei nuovi Codici civile e penale unitari, che possano fondere e sostituire i codici preesistenti, specie in un ex-Regno delle Due Sicilie dove sovente era l’uso della pena di morte.

Dalla Corte criminale (cioè Penale) di Caserta, il 1° agosto 1860, ritorna a quella civile di Catanzaro, il 17 ottobre, per poi passare, per l’inizio del 1861, alla corte Civile di Napoli.
Questo spiega anche perché Clotilde nacque a Calvizzano: in un periodo di tale fermento lavorativo, il modo migliore per poter accudire sua moglie Vincenza e i suoi sei figli, è che frequentino il paese natìo, dove tutta la famiglia è a disposizione per loro.

Stabilizzato il lavoro, i Mirabelli-Domanico comunque non abbandonano la casa di Via Donnalbina 7: qui, infatti, nacque l’ultimogenito Umberto, il 1° Marzo 1862:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua1321282/5xjQ8Ro

[…] il dì tre del mese di Marzo […] è comparso Don Giuseppe Mirabella, di Calvizzano, di anni quarantacinque, consigliere di Gran Corte Civile, domiciliato in strada Donnalbina numero sette […] il quale ci ha presentato un bambino […] ed ha dichiarato che lo stesso è nato di lui, e di Donna Vincenza Domanico, di Rogliano, di anni trentacinque, sua moglie legittima con esso domiciliata nel giorno primo del mese corrente alle ore tre pomeridiane nella propria casa.
Lo stesso inoltre ha dichiarato di dare al medesimo il nome di Umberto, Riccardo, Vittorio, Giovanni.”

La posizione di Giuseppe Mirabelli è ormai consolidata, a tal punto che, poco dopo, il 6 aprile, verrà promosso a Giudice della Corte d’Appello de L’Aquila.

Questo, purtroppo, ce lo testimonia un atto tragico: dopo soli quattro mesi, nel 17 luglio 1862, il piccolo Umberto morì, a Calvizzano, dove la famiglia probabilmente si spostò a seguito della trasferta aquilana:

https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua215983/0Z32Y93

“Nel giorno diciassette del mese di Luglio anno suddetto alle ore dieci è morto nel detto comune strada Maestra Uberto Mirabelli di mesi quattro di professione – domiciliato in Calvizzano figlio di D. Giuseppe Mirabelli di professione Procuratore generale domiciliato in Aquila e di D. Vincenza Domanico domiciliata in Calvizzano". Continua...

 Gianpaolo Cacciapuoti



 

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