Stamattina abbiamo deciso di aprire il nostro
giornale con due articoli che, forse, a qualcuno potranno sembrare lontani
l’uno dall’altro: i piccoli gadget natalizi realizzati a mano e la grande raccolta
alimentare promossa dalla Parrocchia San Giacomo Apostolo.
Eppure, dietro queste due notizie, batte lo stesso cuore.
Lo abbiamo fatto perché sentiamo che questo è il momento in cui la solidarietà non è solo un valore: è una necessità. Viviamo un tempo in cui il divario tra chi può permettersi un Natale sereno e chi invece lotta ogni giorno cresce in modo doloroso. Ci sono famiglie che non sanno se riusciranno a preparare una tavola dignitosa, bambini che vivono la magia delle feste solo nei racconti degli altri, anziani che affrontano il silenzio della solitudine. In questo scenario, la comunità diventa ancora più importante. Diventa un abbraccio.
E la Parrocchia San Giacomo Apostolo, con la sua rete di volontari e con la Caritas sempre in prima linea, rappresenta proprio questo abbraccio: concreto, discreto, sincero.
C’è amore nelle mani di Raffaella e Angela Benvenuto
che creano i loro manufatti, e c’è amore in chi li acquista sapendo di
trasformare un gesto semplice in un aiuto reale.
C’è amore nei carrelli che si riempiranno il 6
dicembre, grazie a chi, anche con poco, deciderà
di donare un pacco di pasta, una scatoletta, un litro di latte. Perché quel
“poco”, per qualcuno, può diventare moltissimo.
Abbiamo dedicato la nostra apertura a queste
iniziative perché oggi più che mai crediamo che raccontare la solidarietà
significhi dare voce alla parte più bella della nostra comunità. Significa
ricordarci che, nonostante tutto, esiste ancora un filo invisibile che ci
unisce: la volontà di non lasciare indietro nessuno.
In un Natale che rischia di essere più duro per tanti, queste storie accendono una luce calda, una luce che fa bene al cuore. Sono storie che meritano di essere viste, ascoltate, condivise. E soprattutto, sono storie che ci invitano a fare la nostra parte.
