“Rosiello, i casalesi te
avessero già sparato”. Non avrei dato peso a queste parole, se fossero state proferite da
un uomo "qualunque", probabilmente incavolato per qualche articolo di
calvizzanoweb che non gli sarebbe andato a genio. Siccome sono state dette, e ripetute
più volte durante uno scambio di opinioni sul futuro politico-amministrativo di
Calvizzano, da un personaggio molto noto in paese, tra l’altro in presenza di
5-6 cittadini calvizzanesi che si trovavano sul posto in una mattinata di mezza
estate, richiedono una breve riflessione.
Intanto, gli ho fatto presente che un cronista, quando si limita a raccontare i fatti, separandoli dalle opinioni, cosa che cerco di fare fin dalla nascita di calvizzanoweb, non ha nulla da temere. Inoltre, ho aggiunto che, anche dalle nostre parti (parlo dell'hinterland), la camorra non scherza, vale a dire che non è meno aggressiva di quella di Casale di Principe, dove, secondo la tesi del mio interlocutore, avrei avuto grandi difficoltà a fare giornalismo: mettiamola in questi termini. Mentre tornavo a casa, non riuscivo a togliermi dalla mente quelle parole: per l’ennesima volta ho avuto la conferma che, con personaggi politici del genere Calvizzano non avrebbe mai potuto fare quel salto di qualità sperato, restando sospeso per anni in un eterno Medioevo. La speranza? Che i giovani seri e preparati del nostro territorio, dove ce ne sono tanti, decidano di scendere in campo alle prossime amministrative, gettando le basi per un nuovo ciclo di crescita del paese, sotto tutti gli aspetti.
Per quanto concerne l’episodio, non
ho voluto aggiungere altri particolari: in primis, perché lo stesso
interlocutore mi ha raccomandato di non scrivere nulla, trattandosi di una
frase estrapolata durante un semplice pour parler agostano; in secondo luogo,
per evitare ulteriori clamori che potrebbero dare adito a dubbi o a sbagliate
interpretazioni. Ho mantenuto la promessa, ma sulla frase, però, non potevo
tacere, non foss'altro per una riflessione politico-sociale.
Mi.Ro.