Giugliano, Parrocchia Maria SS Delle Grazie: stamani alle 12 i funerali del noto farmacista- editore Pietro Valente

 

Ieri, 27 agosto 2024, è morto all’età di 76 anni il noto farmacista Pietro Valente. Era un autentico mecenate e grande divulgatore di cultura: nel 2007 fondò la casa editrice di successo "Cento Autori". Diede vita anche al concorso letterario "Il racconto nel cassetto", dando la possibilità a tanti esordienti di cimentarsi nella scrittura. Era titolare di una delle più note farmacie dell’hinterland giuglianese, con sede nei pressi della cosiddetta rotonda di Villaricca.

Così lo ricordano con due rispettivi post di cordoglio su facebook la giornalista-scrittrice Tonia Limatola e il giornalista-scrittore Nico Pirozzi.

Tonia Limatola

Ho avuto una brutta notizia. Non c’è più Pietro Valente, il farmacista mecenate che ha inventato un nuovo modo di fare cultura nell’area a nord di Napoli. Valorizzando il territorio, i talenti locali e investendo un po’ di risorse per fare prima un’associazione ALI da cui è partito un fortunato premio letterario nazionale “Il racconto nel cassetto” per autori emergenti e poi una casa editrice “Cento Autori”, che ha cominciato pubblicando sconosciuti fino a dedicarsi a firme note. Devo all’incoraggiamento di Valente le mie prime esperienze con l’audio visivo con i servizi video di storie di degrado e di riscatto e come autrice del libro “Io, Cirillo e Cutolo”, che resta un’incredibile esperienza professionale e umana oltre che un viaggio in un episodio importante della nostra storia. Grazie, dottore.

Nico Pirozzi

Da cinque anni, ci eravamo persi di vista dopo tre lustri di quasi quotidiana collaborazione. Le incomprensioni che fanno parte del nostro essere uomini avevano investito anche il rapporto tra me e Pietro. Tra il patron della casa editrice Cento Autori e il direttore della sua collana di inchieste giornalistiche. Questo però non aveva mai fatto venir meno i sentimenti di profonda gratitudine nei confronti dell’editore che era stato il mio primo vero editore. Pietro è partito per l'ultimo viaggio all'alba di oggi. In punta di piedi, come era suo costume. Di lui resta il ricordo di un uomo coraggioso, testardo. Che nonostante tutto a questa terra oscura, “senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose” (chiamo in prestito Carlo Levi e il suo Cristo si è fermato a Eboli, per descrivere la periferia a nord di Napoli) ha voluto regalare un sogno. Un riscatto culturale che non è mai stato in cima ai pensieri di chi questi paesi ha amministrato. Non da oggi, ma da sempre. C’era riuscito con la Cento Autori e con il suo “Racconto nel cassetto”. Una scommessa che solo lui, con la sua testardaggine e il suo coraggio, è stato in grado di vincere. Nonostante tutto, nonostante tutti… Ciao Pietro, ciao amico mio...

  

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