Il ruolo dell’ opposizione è importante quanto quello della maggioranza. Ma come viene svolto dalle nostre parti?
Marano, i consiglieri comunali di minoranza |
L’opposizione
svolge alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della democrazia:
a) il
controllo sull’operato della maggioranza;
b) il condizionamento e l’influenza sulle decisioni;
c) la
critica dell’indirizzo politico di chi governa;
d) la
proposizione di un diverso indirizzo politico che possa ottenere in futuro la
maggioranza dei consensi.
Se il
modello funziona al meglio, l’opposizione riesce a dare vita al cosiddetto
“governo-ombra” che rende palpabile la futura squadra di governo ed organizza
tutte le attività di controllo, di critica e di condizionamento a cui si è
fatto riferimento.
I governi (e i pubblici poteri in genere) hanno bisogno
di avere come controparti non semplici minoranze ma una forte opposizione.
Possiamo dire che l’opposizione è l’ingrediente interno che garantisce il
funzionamento della democrazia. Lo si vede chiaramente quando prende piede il
modello “consociativo” nel quale tutti sono dalla stessa parte con ruoli
indistinti e nessuno più né controlla, né propone: il destino è il declino
perché si fanno strada l’inefficienza e lo spreco delle risorse, passando per
la corruzione e l’incompetenza visto che l’obiettivo non è premiare chi fa
meglio ma chi si adegua.
Quello di oppositore è e deve essere un ruolo scomodo.
È scomodo per gli altri perché l’oppositore dà
“fastidio”, crea noie, scava nelle cose che i più vorrebbero lasciare
nell’ombra, si insinua nelle contraddizioni, non è compiacente, non accetta
compromessi. Così si diventa testimoni scomodi, intellettuali scomodi,
giornalisti scomodi ed anche, appunto, oppositori scomodi.
È scomodo per chi quel ruolo lo interpreta: essere
scomodi è faticoso, occorre documentarsi molto di più di chi va in aula solo
per votare sì (perché l’unica cosa che deve dimostrare è la fedeltà), spesso si
rischia l’isolamento e l’amarezza della sconfitta condita dallo spettacolo del
veder gioire chi ha imposto la propria decisione per la mera forza dei numeri e
non con la ragione delle idee.
Ma tutto questo avviene e deve avvenire per una semplice
ragione: l’oppositore non risponde al potente di turno (più o meno illuminato)
e alla maggioranza che gli fa da contorno. L’oppositore risponde a chi lo ha
eletto. Chi lo ha eletto pretende da lui che continui a controllare, che
continui a proporre, che continui ad informare all’esterno di ciò che avviene
all’interno dell’istituzione: senza questa preziosa attività di pungolo c’è
regressione per la comunità e per gli stessi governanti che non hanno più
nessun motivo per fare meglio. Perché quando il re è nudo non c’è più nessuno
che almeno dica che il re è davvero nudo.
È vero che la politica si fa anche fuori dalle
istituzioni. Ma vale questo principio per chi si è proposto come leader
addirittura di governo? Nelle istituzioni politiche non tutti sono leader e
certamente un leader non si crea dalla sera alla mattina.
In un mondo dove tutti tendono a mettersi comodi è
importante il ruolo di chi, invece, si «mette scomodo» per fare un servizio
alla democrazia.
Fonte: “l’Adige”.
Articolo del giornalista Giovanni Pascucci pubblicato il 27 novembre.
Ora analizziamo,
secondo il nostro punto di vista, come viene svolta l’opposizione nei quattro
Comuni del cosiddetto comprensorio giuglianese di cui si occupa prevalentemente
il nostro blog.
A Marano e
Villaricca, tale compito viene svolto ottimamente, almeno fino ad oggi. Non
siamo solo noi a dirlo: lo hanno ammesso i rispettivi sindaci di Marano, Matteo
Morra, e di Villaricca e Francesco Gaudieri, da noi recentemente intervistati.
A Mugnano tale
ruolo viene svolto bene, soprattutto dal leader della minoranza Gennaro
Ruggiero di Fratelli d’Italia, anche se non è facile contrapporsi a una
maggioranza bulgara che sostiene il sindaco del Pd, Luigi Sarnataro.
E a
Calvizzano? Opposizione non pervenuta. La totale mancanza di proposte ne
certifica la debolezza. Per le note vicissitudini politiche, per le quali cinque
ex oppositori (i tre di Vinciamo per Calvizzano e i due di Legalità Possibile) sono
ormai da tempo parte integrante della
maggioranza, l’attuale opposizione è composta da tre consiglieri comunali, ma è
solo Francesco Ferrillo (ex maggioranza, il più votato tra gli uomini alle
ultime amministrative) a sobbarcarsi questo non facile compito, che svolge
bene, quando studia gli argomenti all’ordine del giorno dei vari Consigli
comunali. Purtroppo, il suo impegno non è costante.