Calvizzano, ritrovamento antica Masseria di epoca romana: ora diventa ancora più attuale la nostra idea di un Parco urbano in sinergia con quello di Villaricca per un progetto di valorizzazione turistico-ambientale

  Antica masseria Commone risalente al 1400

Diversi anni fa lanciammo l’idea di un parco urbano da realizzare lungo la sponda calvizzanese dell’Alveo Camaldoli, precisamente nelle adiacenze del parco urbano Camaldoli di Villaricca, in modo da mettere a sistema i due polmoni naturalistici e costruirci un progetto di valorizzazione turistico-ambientale che rilanciasse i rispettivi territori. Nel Piano urbanistico comunale di Calvizzano approvato dagli ex Commissari straordinari, tutta la parte sinistra della strada che costeggia l’alveo (dal semaforo di via Garibaldi verso Qualiano) è diventato parco urbano (era pure previsto nella proposta di puc della passata amministrazione). Un parco urbano, oltre a essere un bene comune e pubblico, diventerebbe simbolo della nostra idea di città, ospitale e inclusiva non solo per Calvizzano. Nello stesso tempo sarebbe un attrattore e un volano di sviluppo. Come? Si potrebbe pensare a un progetto complessivo  di riqualificazione  lanciato dal Comune, con il coinvolgimento di privati, disposti a investire capitali propri. Insomma, un’azione sinergica pubblico-privato che, sfruttando la caratteristica dei luoghi, ne consentirebbe il loro recupero e una ottimale valorizzazione. Si potrebbero ipotizzare percorsi archeologici, percorsi gastronomici  e percorsi naturalistici. Su tali percorsi tematici si potrebbero innestare: attività turistiche o agrituristiche o connesse al tempo libero (visite guidate, degustazione prodotti, eccetera). Sarebbe anche un’occasione buona per poter creare qualche posto di lavoro. Un grosso polmone a verde attrezzato andrebbe sicuramente  a compensare l’incontrollata cementificazione  che ha divorato, anche se in misura minore rispetto ai Comuni limitrofi, il nostro territorio. Il progetto di riqualificazione economica e ambientale di tutta l’area intercomunale, poi, potrebbe essere inserito in un unico piano che coinvolgerebbe anche il Comune di Villaricca, attraverso la stipula di un Accordo di programma, il che darebbe più forza a una eventuale richiesta di fondi regionali o europei. La natura c’è; la storia e l’archeologia pure: nel parco urbano di Villaricca  sono venuti alla luce ritrovamenti risalenti, secondo gli studiosi, a 1800 anni avanti Cristo, poi in territorio calvizzanese, recentemente è stata scoperta una Masseria di epoca imperiale, inoltre c’è la Masseria Commone, forse la più antica, poiché risalirebbe agli inizi del 1400. Nelle immediate adiacenze c’è un maneggio e si potrebbe anche pensare a un’area ludica per bambini e ragazzi. Si potrebbero, inoltre, inserire in un eventuale pacchetto turistico tutti gli altri attrattori, tra cui, per Calvizzano l’alveo stesso (opera borbonica), l’antica chiesa di San Giacomo (sepolta dal degrado), quella di San Pietro e il palazzo ducale, dove fu catturato l’ammiraglio Caracciolo; per Villaricca, il palazzo baronale, le chiese e le antiche masserie. Immaginate un visitatore del Parco urbano di Villaricca, al quale gli si offrirebbe anche la possibilità di attraversare sia la strada (corredata in quel posto di un semaforo), sia l’alveo, mediante un ponte in legno, e di immergersi in un altro polmone di verde, dove troverebbe altre attrazioni (maneggio, parco giochi, eccetera) e l’opportunità di gustare cibi tradizionali in un apposito agriturismo. Insomma, carne sul fuoco ce n’è tanta: bisogna solo saperla cucinare in modo ottimale. Ciò significa avere una visione futura di città: ma questa amministrazione e questo sindaco sono intenzionati ad andare oltre l'ordinario per rendere possibile lo straordinario?


Reperti archeologici nel parco urbano di Corso Italia in Villaricca 



Di fronte al parco urbano di Villaricca l'area calvizzanese da adibire a parco urbano


Maneggio all'interno del  parco urbano 



 


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