Fondi “Solidarietà alimentare”, tocca ai sindaci e ai Servizi sociali individuare le famiglie interessate e le modalità di intervento
Parte il buono spesa. I Comuni entro oggi, al massimo
domani vedranno accreditarsi la quota parte dei 400milioni stanziati dalla
Protezione civile per la “solidarietà alimentare”. La cifra spettante a ogni
Comune è calcolata sia sulla base dei residenti che sullo scostamento tra il
reddito dei residenti e quello nazionale. Mettendo insieme i due parametri, rimanendo
nell’ambito dell’hinterland giuglianese, a Marano spettano 583mila126,83 euro;
a Calvizzano, 116mila855 euro; a Mugnano, 334mila721,34 euro; a Qualiano, 272mila472,91
euro; a Villaricca 300mila485,53 euro; a Melito 390mila979 euro; a Giugliano,
un milione 204mila772 euro. Come
verranno distribuite queste risorse, poche secondo l’Anci (Associazione
nazionale Comuni italiani)? Saranno i Servizi sociali dei singoli Comuni, anche
avvalendosi dei volontari del Terzo settore, a individuare le famiglie in
difficoltà, agendo in due modi: recapitare la spesa a casa dei destinatari,
oppure assegnare un buono da spendere nei supermercati. L’ordinanza della
Protezione civile consente di aggiungere alle somme elargite ai Municipi i
soldi raccolti dalle donazioni. I Comuni, infatti, possono aprire dei conti
correnti dedicati per raccogliere le donazioni per la “solidarietà alimentare”:
a queste donazioni si applicheranno le detrazioni del 30% (o la deduzione piena
dal reddito, nel caso delle imprese), appena introdotte dall’articolo 66 del Dl
18/2020, come chiarisce il quotidiano economico “il Sole 24 ore”. Mediamente sono previsti 400 euro a famiglia.