Agli inizi del 2015
venne affidato il lavoro di rilevamento dei passi carrabili e delle
attività commerciali presenti sul territorio al geometra calvizzanese Giuseppe
Di Napoli, per la somma di 3mila euro iva inclusa.
“Il professionista - come è scritto nella determinazione del
responsabile dell’Ufficio tributi, Salvatore Sabatino – ha già fornito al
Comune un servizio analogo, per quanto concerne gli impianti pubblicitari e la
cartellonistica stradale”.
Il Comune, quindi, non essendo dotato di un censimento dei passi carrabili
e delle attività commerciali, si decise a creare una banca dati: un
provvedimento improcrastinabile, poiché il perdurare di una situazione anomala avrebbe
comportato danni economici all’ente, per mancato introiti dei tributi dovuti
per legge.
Nel contempo, venne approvato in Consiglio comunale il nuovo regolamento
che disciplina le modalità amministrative per il rilascio delle autorizzazione
e il calcolo degli importi commisurati all’occupazione del suolo, la
pianificazione delle procedure di autorizzazione dei nuovi accessi su strade
pubbliche e private, secondo i criteri fissati dall’art. 38 del D.lgs 507/1993.
Dal Comune, come ci riferì all’epoca il responsabile dell’Ufficio tributi, Vittorio
Marino, partirono più di 300 avvisi di accertamento relativi alla
regolarizzazione dei passi carrabili, sui quali non sarebbe mai stata pagata la
TOSAP (tassa occupazione suoli e aree pubbliche). Gli avvisi riguardarono gli
anni 2011-2015, poiché per gli anni precedenti la tassa era andata in
prescrizione.