Calvizzano, con l’acqua alla gola



I costi del servizio idrico da spalmare al cento per cento sui circa 5mila utenti ammontano a circa un milione di euro all’anno tra canone da versare a Idrotech (ditta che gestisce il servizio idrico in città) e somma da versare ad Acqua Campania per la fornitura del prezioso liquido. Di questa cifra, stando al trend degli ultimi 15 anni,  entrano mediamente nelle casse comunali poco più di 500mila euro, ciò significa che poco più del 50% per cento dei cittadini si recherebbe all’esattoria o alle Poste per pagare le bollette idriche, mentre l’altro 50%  la farebbe franca.  Insomma, il nostro Ente, sul fronte acqua, sborsa tanto ma incassa poco, rischiando, di questo passo, il default finanziario. E’ ovvio che i debiti maturati nel corso degli anni con il fornitore Acqua Campania, il Comune li ha dovuti fronteggiare con soldi del bilancio, che sarebbero potuti servire per fornire altri tipi di servizi alla collettività. Adesso, parliamo dei debiti maturati. Il nostro Ente, dal secondo trimestre 2006 al 31 dicembre 2014, aveva  accumulato un debito nei confronti di Acqua Campania di 3milioni219mila981,73 euro (al di fuori del milione e 215 mila597,86  euro di cui ne abbiamo parlato nel precedente articolo). Per evitare pignoramenti delle casse del Comune, l’amministrazione  chiuse la questione attraverso una composizione bonaria della controversia (accordo del 26 marzo 2015), liquidando la società creditrice con una prima tranche di 2milioni102mila662,03 euro, praticamente la somma che il Comune, per tale passivo, chiese e ottenne a titolo di prestito dallo Stato in base al cosiddetto decreto spalma debiti. Il restante milione e 117mila319 euro, al quale vanno aggiunti 31mila923,42 euro di interessi del 5% sulla dilazione, doveva essere corrisposto in sette anni, mediante il versamento di sette rate. La prima rata, essendo comprensiva degli interessi, doveva gravare sul bilancio 2015 per circa 192mila euro, mentre le altre sei sarebbero dovute pesare per circa 159mila617,10 euro ogni anno, fino al 2022. Il Comune, però, non ha provveduto al pagamento integrale di quanto stabilito nell’accordo  del 26 marzo 2015, pertanto Acqua Campania ha diffidato il nostro Ente e, successivamente, ha ottenuto dal Tribunale di Napoli il decreto ingiuntivo 7840/2017, al quale si è opposto l’ente calvizzanese: la seconda udienza è stata fissata per il 15 aprile 2019. Anche la restante somma debitoria, ammontante a 638mila640 euro è stata inserita nell’ultimo accordo bonario condotto dallo studio legale CGA e sottoscritto dai Commissari straordinari e che verrà pagato mediante le rate già previste nell’accordo del 26 marzo 2015.





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