Calvizzano: serbatoio idrico pronto per l’uso da due anni e mezzo, ma è ancora tutto inspiegabilmente in stand by
La predisposizione del
bando di gara per la gestione della vasca piezometrica era uno degli obiettivi
che avrebbe dovuto raggiungere l’ex consigliere
comunale Vincenzo Trinchillo, nominato assessore agli inizi di gennaio 2017
Il certificato di ultimazione dei lavori
di realizzazione della rete idrica comunale (quarto lotto funzionale) e del
serbatoio di accumulo di via Benedetto Croce (ai confini con Marano) è datato
21 novembre 2015, mentre quello attestante il collaudo è del 10 dicembre 2015:
a distanza di oltre due anni e mezzo è inspiegabilmente ancora tutto fermo.
Eppure a gennaio 2017 sembrava essere arrivata la sterzata giusta per
recuperare il tempo perduto: l’ex sindaco Salatiello assegnò deleghe ed obiettivi,
tra i quali anche quello di predisporre il bando di gara per la gestione della
vasca piezometrica, realizzata nel punto più alto della città. Cosa buona e
giusta, ma soprattutto doverosa, poiché la messa in funzione della struttura
idrica, oltre a funzionare da complesso di riserva del prezioso liquido, avrebbe
fatto aumentare la pressione dell’acqua in città e in diversi parchi sarebbero potute scomparire definitivamente le autoclavi.
Approfondimento
Rifacimento ex novo parte di rete idrica
e serbatoio di accumulo, trascorsi oltre 11 anni dal progetto esecutivo
all’ultimazione dell’opera. Tra direzione dei lavori, coordinamento per la
sicurezza e collaudo spesi circa 100mila euro
Il progetto esecutivo dell’opera viene
approvato con delibera di giunta 16 del 2 aprile 2007 (epoca Pirozzi sindaco).
E’ firmato dall’ing. Ferdinando Di Girolamo. Il 7 aprile 2009 (epoca Granata
sindaco), dopo pressanti solleciti, la Regione ammette a finanziamento europeo
il citato progetto per un importo di1milione544mila501,36 euro.
Il 31 luglio 2009 viene bandita la gara
d’appalto: importo a base d’asta 1.205mila815 euro, oltre 15mila euro per oneri
per la sicurezza non soggetti a ribasso e 329mila185 euro per somme a
disposizione dell’amministrazione. L’appalto se lo aggiudica la ditta COSAV srl
di Afragola con un ribasso altissimo del 41,425%. Il contratto viene stipulato il
9 luglio 2010. I lavori iniziano il 21 luglio, ma vengono sospesi il 6 dicembre
2010. C’è bisogno di una perizia tecnica di variante la cui presa d’atto
avviene il 14 luglio 2014. Nel frattempo i lavori riprendono e terminano il 21
novembre 2015. La ditta viene così retribuita: primo stadio avanzamento lavori
(SAL) dell’importo di 199mila euro oltre iva; secondo sal di 299mila euro oltre
iva; terzo sal di 220mila euro comprensivo di iva; ultima fattura di 18mila726
euro comprensivo di iva.
Il progettista Di Girolamo, oltre ad
avere redatto il progetto esecutivo, ha anche svolto i compiti di direttore dei
lavori e di coordinatore per la sicurezza dei lavori per una somma di 73mila114,15 euro oltre 2mila924,57
euro di cassa professionale e 16mila728,52 euro di
iva.
Il servizio di
collaudo se lo aggiudicò l’ing. Francesco Castaldo per 7mila981,77
euro su un importo a base d’asta di 19mila954,42 euro.
Il nome scaturì dalla procedura
negoziata, attraverso la quale vennero invitati 5 professionisti. Il collaudo
dell’opera reca la data del 15 dicembre 2015.
L’incarico di Rup (responsabile unico
del procedimento dell’opera) è stato svolto dal capo dell’Ufficio tecnico, ing.
Lorenzo Tammaro, che ha percepito 8mila861,87 euro.
I lavori di allaccio
alla rete Enel vennero affidati a settembre 2017 all’ Idro-Tech (la ditta che
gestisce anche il servizio idrico in città) per una somma di 3mila498
euro oltre iva. Visto che quest’anno scade il contratto per la
gestione del servizio idrico è probabile che nel nuovo appalto venga inserita
anche la gestione del pozzo piezometrico. Intanto, qualcuno dovrà pure chiarire
alla città come mai in tutti questi anni non sono stati reperiti i soldi per
attivare un’opera pubblica costata oltre un milione di euro.