Calvizzano, la NASA risponde agli alunni della quarta C e li incoraggia a continuare a raggiungere le stelle




La lettera tradotta in italiano

Cari studenti, grazie per la vostra e-mail alla NASA del 27 Febbraio del 2017.

La NASA vuole che sappiate che i vostri pensieri e le idee per ulteriori esplorazioni dello spazio sono importanti, speriamo che continuiate ad imparare tutto il possibile sui programmi, missioni e realizzazioni spaziali della NASA.
Basti pensare - tra pochi anni potreste essere uno dei pionieri che potrebbe contribuire a guidare le attività in America per una migliore conoscenza della nostra Terra e per l'esplorazione spaziale.


" La lettera prosegue poi, citando tre siti che parlano dell'evoluzione della tuta spaziale, della storia e dei programmi spaziali della NASA per approfondire e ricavare informazioni utili agli studenti"


Ancora grazie per la vostra lettera.
La NASA vi augura ogni successo nel guadagnare buoni voti scolastici e vi incoraggia a continuare a raggiungere le stelle!

Cordiali Saluti

Programma pubblico di comunicazione Divisione Public Outreach Ufficio delle Comunicazioni

Per far capire meglio anche a chi ci legge per la prima volta di cosa stiamo parlando, ripubblichiamo l’articolo del 20 marzo scorso




I ragazzi della scuola primaria dell’Istituto Polo  hanno partecipato a un concorso di idee bandito dalla Nasa, l’agenzia governativa, responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America
Gli alunni che oggi frequentano la scuola primaria rappresentano sicuramente la generazione che andrà su Marte. A questo avrà pensato l’esperta maestra Silvia De Maggio quando ha deciso di far scrivere i suoi alunni della quarta C alla Nasa, per partecipare al concorso di idee di livello mondiale, lanciato dal noto ente di ricerca americano. In cosa consiste? Nel realizzare un sistema per gestire i bisogni fisiologici degli astronauti, visto che i pannoloni, indossati anche durante le passeggiate spaziali, possono provocare irritazioni e infezioni.
“Del concorso ne siamo venuti a conoscenza in ritardo – spiega De Maggio – per cui non abbiamo avuto accesso, ma i ragazzi hanno comunque voluto cimentarsi lo stesso in un’esperienza unica nel suo genere. Hanno lavorato in brainstorming, una tecnica creativa di gruppo, buttando giù tutte le idee possibili e immaginabili, anche le più assurde. Gli alunni sono stati divisi in 7 gruppi (cooperative learning) elaborando 7 progetti che, alla fine, sono stati unificati in uno solo, presentato comunque fuori concorso alla Nasa”.
Si tratta di una cintura removibile contenente un tubo, attraverso il quale gli escrementi passano in una soluzione decompostante (enzimi chimici) che possono rimanere nella cintura oppure defluire in un contenitore da sostituire di volta in volta.

“Dalla Nasa – conclude De Maggio – ci è arrivata una risposta di ringraziamento per il supporto e l’interessamento mostrato. In ogni caso è stata un’esperienza positiva che ha stimolato la creatività e l’interesse degli alunni”.  

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