I controlli a tappeto dei tecnici dell’Enel per
individuare abitazioni ed esercizi commerciali allacciati illegalmente alla
rete pubblica hanno sortito il loro effetto. Sarebbero stati scoperti alcuni
casi di furto di elettricità: quello più eclatante riguarderebbe un
imprenditore, molto conosciuto da queste parti, il quale, da quanto ci risulta,
sarebbe stato denunciato a piede libero dai carabinieri. Cosa rischiano? Intanto,
c’è prima una denuncia civile da parte della società fornitrice
del servizio elettrico che intima al pagamento immediato di quanto sottratto
illegalmente negli anni, facilmente comprovabile tramite un’analisi storica dei
consumi. Poi ne consegue anche un processo penale, perché il furto di
energia elettrica è perseguibile come reato, in base agli articoli 624
e 625 del Codice Penale come “Delitti contro il patrimonio”. E’ prevista la
reclusione da 6 mesi a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro. Se
l’appropriazione del mezzo è fraudolenta, scatta l’aggravante.
In questo caso, la reclusione va da 1 a 5 anni e la multa
da 103 euro a 1.032 euro.