Da quando è stata applicata la legge, disattesa da
giugno 2013 fino alla metà del 2014, lo stipendio del presidente del consiglio
comunale, Antonio Mauriello, si è ridotto a 139,44 euro lordi mensili. In pratica, nel 2008, con una delibera
di Consiglio comunale si era deciso di equiparare lo stipendio del presidente
del Consiglio comunale a quello di un assessore, contravvenendo alla legge che
recita testualmente: “ai presidenti dei
consigli di Comuni con popolazione superiore a mille e fino a quindicimila
abitanti è corrisposta una indennità di funzione pari al 10% di quella prevista
per il sindaco (2mila788, 87 euro lordi)”. Nel caso di Mauriello, essendo
un lavoratore dipendente, l’indennità è ridotta a metà. Dell’anomalia se n’era
accorta il revisore dei conti, dottoressa Filomena Lazazzera, che aveva
disposto la restituzione della parte indebitamente percepita. Insomma, tenendo
presente che il professionista sta restituendo con rate mensili i circa 8mila
euro accumulati indebitamente, oltre a
non percepire più lo stipendio, probabilmente alla fine del suo mandato dovrà restituire ancora qualcosa al Comune. E al danno
si è aggiunta anche la beffa, perché i soldi che Mauriello aveva percepito al
netto delle tasse (ritenuta d’acconto del 20%), adesso li sta restituendo al
lordo .
“Ritengo che si tratti di una mera ingiustizia – dice Mauriello – per cui ho incaricato un
avvocato amministrativista di far valere le mie ragioni”.
Ma il problema che di primo acchito sembrerebbe essere esclusivamente di
carattere economico, potrebbe diventare politico. Mauriello, infatti, fino a
quando Salatiello sarà Primo cittadino, per legge non potrà mai assurgere al
ruolo di assessore o di vicesindaco, essendo cugino di primo grado del sindaco
(la legge prevede che non possono essere nominati in giunta parenti fino al
terzo grado). Scendere dunque in campo nella prossima consiliatura a fianco di
Salatiello con la prospettiva di fare unicamente il presidente del Consiglio
comunale, guadagnando appena 100 euro mensili, a fronte del tempo e
dell’impegno che tale carica richiede, non è sicuramente gratificante, per uno che
in passato (ai tempi di Granata sindaco), ha ricoperto per un lungo periodo sia
il ruolo di assessore che di vicesindaco. Per Mauriello, dunque, alla prossima
tornata amministrativa le prospettive sono due: o si guarderà le elezioni dalla
finestra o scenderà in campo in uno schieramento contrapposto a Salatiello. E
se decidesse di candidarsi addirittura a sindaco? Ipotesi non certamente da escludere, visto che
Mauriello, in passato, non ha mai nascosto di nutrire questa velleità.