Angela De Vito sola con le tre sedie vuote degli altri oppositori |
Al Consiglio comunale di ieri mattina, nei banchi
della minoranza c’era solo Angela De
Vito. E questa non è più una novità, visto che l’ex sindaco Giacomo Pirozzi, ormai non si vede e
non si sente più; Michele D’Ambra,
il consigliere maschio più votato alle ultime amministrative, quelle rare volte
che appare in aula non apre mai bocca; Biagio
Sequino, dopo le presunte intimidazioni e i presunti ricatti ai suoi parenti,
come ha dichiarato recentemente al nostro blog, ha deciso di non candidarsi più
a Calvizzano, per cui si starebbe dedicando esclusivamente al suo ruolo di responsabile
area nord di Napoli del Movimento politico “Noi con Salvini” e a rilasciare dichiarazioni
contro i profughi e contro i rom. Insomma, i tre stanno letteralmente deludendo
le aspettative dei circa 4mila cittadini
che li hanno votati. Sarebbe, dunque, veramente un’indecenza se alle prossime
amministrative decidessero di scendere ancora una volta nell’agone elettorale,
a meno che in questi due anni e mezzo che restano alla fine della consiliatura decidano
di cambiare totalmente atteggiamento. Lo faranno? Ne dubitiamo fortemente.
Angela De Vito, invece, sta dimostrando di essere
tenace, pertanto il suo comportamento va solo elogiato. E’ quasi sempre
presente (nei consigli comunali, nelle commissioni, nelle manifestazioni a
favore dell’ambiente, eccetera), sebbene venga spesso lasciata sola contro
tutti. C’è da aggiungere che in questo periodo pare abbia grossi problemi
familiari e personali, ma, nonostante tutto, si sta impegnando per
rappresentare degnamente i suoi elettori. E’, dunque, una donna da ammirare per il suo coraggio.
Ieri, in Consiglio comunale, si è discusso di aggiornamento
del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del Piano triennale per
la trasparenza e l’integrità. La De Vito, prendendo spunto anche dai nostri
articoli (per questo è stata molto criticata dal sindaco), ha colto l’occasione
per presentare un emendamento, finalizzato
a rendere più trasparente l’archivio atti dell’albo pretorio online, visto che,
allo stato attuale, è una missione impossibile cercare qualsiasi documento pubblicato
negli ultimi cinque anni. Un emendamento che se fosse stato votato anche dalla
maggioranza non avrebbe sicuramente alterato l’assetto politico-amministrativo,
invece, si è fatto di tutto, seppur con molto garbo a dire la verità, per mettere
“elegantemente” alla berlina la consigliera di opposizione.
“E’ un emendamento superfluo – ha detto il
presidente del Consiglio comunale Antonio Mauriello – poiché si chiede qualcosa che è già presente
nel corpo delibera proposta dalla maggioranza”.
“Sono contrario all’emendamento della De Vito – ha
aggiunto il sindaco Salatiello – e chiarisco il perché. Il 27 novembre 2015, il
nostro segretario comunale, dottoressa Maria
Clara Napolitano, tra l’altro responsabile della prevenzione della
corruzione, ha pubblicato all’albo pretorio un avviso rivolto a coloro che
intendessero fare proposte da inserire sia nel piano anticorruzione che nel
piano sulla trasparenza. Ebbene, nessun cittadino e nessun consigliere di
minoranza hanno presentato istanze. Adesso la signora De Vito, si batte per la
ricerca degli atti di cinque anni fa, però quello pubblicato il 27 novembre non
l’ha visto. Era l’occasione buona per presentare la sua proposta a integrazione
del Piano trasparenza”.
“Io non volevo – ha replicato De Vito – inserire note aggiuntive nei rispettivi
Piani, il mio emendamento era solo finalizzato a ottenere sia una maggiore
trasparenza che una ricerca rapida e semplice degli atti amministrativi. Cosa
fattibile visto che nei siti di altri Comuni, tra cui Marano, l’archivio atti
consente di risalire a ogni tipo di documento pubblicato negli ultimi cinque
anni”.
L’emendamento, chiaramente, non è passato.
La De Vito scrive l'emendamento in uno degli uffici del Comune, perché non esiste ancora una stanza per l'opposizione |
Uno scenario
politico-amministrativo deprimente
Il confronto politico è il sale della democrazia e può avvenire solo se la
minoranza non sta a guardare. Se poi si vuole anche agire, bisogna studiare
(tanto, tanto, tanto…) per individuare i problemi e indicarne le soluzioni,
altrimenti si rischia solo di confezionare brutte figure. Anzi, a un leader
forte come Salatiello (abile politico e profondo conoscitore sia delle
problematiche amministrative locali che delle rogne e degli eventuali scheletri
nell’armadio di tanti amministratori e politici del presente e del passato)
bisognerebbe opporsi senza fare sconti, stando su tutti i fatti e su tutti gli
atti amministrativi, in modo da rilevarne le criticità e svelarne eventuali
retroscena (di tutti i tipi: positivi e negativi). Lo strumento più efficace che
si ha a disposizione è quello delle mozioni (di indirizzo, di censura, di
sfiducia, eccetera) che, anche se non dovessero essere approvate dal Consiglio
comunale, poiché nel caso specifico di Calvizzano esiste una maggioranza
bulgara fatta da consiglieri che hanno letteralmente timore di contraddire il loro capo, potrebbero accendere le luci su
diverse questioni e richiamare l’attenzione degli enti preposti al controllo. Purtroppo
in questa città l’opposizione non c’è, per cui è totalmente assente il
dibattito politico. Allora, a nostro avviso, ha fatto bene la De Vito, nei
fatti unico consigliere di minoranza rimasto, a presentare un suo emendamento (al
di là di chi potrebbe averglielo suggerito ) nel quale ha chiesto semplicemente
di far funzionare in maniera trasparente l’”archivio atti”, accendendo i
riflettori su una zona d’ombra molto ampia. Determine di impegni spesa che
vengono pubblicate molti mesi dopo l’effettuazione dei lavori o dei servizi resi al Comune; richiami ad atti che
non sono mai apparsi sul sito istituzionale (aggiornamento elenco ditte e
fornitori di fiducia del Comune). Servizi che sono stati espletati (vedi
guardiania ai campi da tennis, tanto per fare un esempio) di cui non c’è traccia
sul sito istituzionale. Potremmo continuare all’infinito. Queste cose le sa
bene il presidente del Consiglio comunale, Antonio Mauriello, ma chissà perché tace,
come le sanno anche diversi consiglieri di maggioranza che, per mera
convenienza, continuano a stare zitti. Di questo passo, Calvizzano avrà un uomo
solo al Comando almeno per altri 7 anni e mezzo (le due consiliature massime
previste per un sindaco) e una donna sola all’opposizione per altri due anni e
mezzo. E’ uno scenario politico-amministrativo a dir poco deprimente.