Dal 2004 il Comune non pagava le bollette dell’energia elettrica: maturato un debito con l’Enel superiore al milione di euro
Nonostante
tutto, continuano gli sprechi di energia: in alcune parti della città, capita spesso che
l’illuminazione pubblica resti accesa anche di giorno
La prima fattura insoluta sarebbe datata 2004. In
quel periodo la città era governata dall’amministrazione Pirozzi. Ma l’andazzo
si è protratto fino a qualche anno fa. Praticamente, le fatture relative ai consumi elettrici di tutti gli
immobili comunali (compreso le scuole) e della pubblica illuminazione venivano
pagate una tantum, per questo motivo sarebbe maturato un debito nei confronti
dell’Enel superiore al milione di euro. Si tratta di bollette maggiorate nei costi poiché,
quando si protrae lo stato di insolvenza,
come ci ha spiegato Giuseppe Santopaolo,
assessore con delega anche all’Energia e contratti,
si
paga una maggiorazione del 40 per cento solo sulla componente energia (i
chilowattori consumati). Al Comune si sarebbero decisi a prendere in
considerazione la questione, solo quando il tribunale di Napoli ha ingiunto il
nostro ente a pagare all’Ifitalia Spa
una somma di 266mila euro oltre
interessi e spese legali per circa 6mila
euro. Cosa c’entra l’Ifitalia con l’Enel? L’Ifitalia è una società di
factoring (gestisce i crediti di impresa): aveva acquistato una parte del
credito che l’Enel vanta nei confronti del Comune di Calvizzano. Con atto 36
del 2 marzo 2015, infatti, si è provveduto a pagare l’Ifitalia, attingendo
soldi dal prestito ottenuto dal Comune dalla Cassa Depositi e prestiti, in base
al D.L. 35/2013. Ma la cosa non è terminata qui: ci sarebbe da pagare un ulteriore debito di
oltre 900mila euro, per cui si
profilerebbe un ennesimo accordo transattivo.