Ancora una verifica contabile dei residui attivi (somme
accertate ma non ancora riscosse) e dei residui passivi (spese impegnate ma non
ancora effettuate), da parte dei responsabili di settore, fatta durante il
normale orario di lavoro. I risultati sono stati riportati nella determina 15
del 19-04-2013. In pratica sono stati eliminati residui attivi degli esercizi
2011 e precedenti per un ammontare di 7.335.870 euro a cui fa riscontro
l’eliminazione dei residui passivi pari a 7.383.619 euro.
Si tratta di un’operazione contabile importante poiché tiene
conto delle ragioni del mantenimento in bilancio dei residui e di quelli
stralciati perché magari sono di dubbia esigibilità (ad esempio tasse e tributi
non incassati in tempo e andati in prescrizione).
Ecco, la situazione al 31-12-2012 che emerge dal bilancio
consuntivo approvato dal Commissario straordinario. I residui attivi sono circa
21milioni992mila552 euro, mentre quelli passivi ammontano a circa 21milioni448mila479
euro, il che significa che esiste sulla carta un avanzo di amministrazione (differenza
tra residui attivi e passivi) di circa 544.072 euro. In pratica, se si
riuscisse a incassare tutto, il Comune sarebbe in attivo. La cosa purtroppo non
è mai avvenuta (difficile incassare tutte le bollette) e sono sempre sorti
problemi di liquidità di cassa. Per questo il più delle volte il Comune è stato
costretto a ricorrere alle anticipazioni di
cassa (sorta di scoperto bancario) per ottenere soldi dalla Geset
(gestore tesoreria comunale) che, in ogni caso, vanno restituiti, con relativi interessi.
Il prosciugamento delle casse accade, perché pesa sugli enti
una bassa capacità di riscossione delle entrate. Tante persone non pagano tasse
e tributi, e per questo motivo molti residui attivi diventano, poi, crediti
inesigibili. Inoltre, la differenza tra i tempi (lenti) d’incasso e quelli
della spesa (più veloci) è stata sempre l’eterna causa principale del
prosciugamento delle casse.