Mini
rimpasto o azzeramento della giunta come chiedono i cinque componenti della
maggioranza, catalogati nel gruppo del presidente del consiglio comunale
Giuseppe Salatiello? Il dibattito politico entra nel vivo, a distanza di circa un
anno dalle prossime amministrative. Il sindaco pare sia intenzionato ad
effettuare un solo cambio di assessore, accontentando, così, a metà i 5
dissidenti di maggioranza (Di Rosa, Mauriello, Scimia, Cristofaro Agliata,
Salatiello), i quali, oltre all’azzeramento della giunta, reclamano anche la
poltrona di vice sindaco, da affidare a Giuseppe Scimia. Mentre per
l’assessorato a Scimia non ci sarebbero problemi, avrebbe confidato Granata a
un suo fedelissimo, per le altre richieste non si aprirebbero spiragli. Se i 5,
dunque, accettassero la controfferta del sindaco, cosa poco probabile, perderebbe
la delega Antonio Ferrillo (assessore da circa 4 anni e vice sindaco da due), mentre il ruolo di vice sindaco andrebbe al
fido Borrelli.
“Sì,
perché la carica di vice sindaco è un ruolo di fiducia – chiosa un componente della maggioranza – Mi domando e dico: come ci si potrebbe fidare
di una persona come Scimia che ha dimostrato, nel corso della consiliatura,
poca lealtà politica? E’ stato tra i promotori di Calvizzano Futura (il gruppo
di 6 dissidenti che ha perso, poi, pezzi per strada, fino a sciogliersi) il
famoso raggruppamento che ha dato filo da torcere al sindaco; ha abbandonato la
nave in un momento particolare, facendo correre il rischio di non far approvare
il bilancio di previsione; ha firmato manifesti contro il sindaco; ha condiviso,
insieme ai suoi amici, l’occupazione per protesta dell’aula consiliare, dando
man forte alle ragioni degli oppositori di Granata; ha contribuito, qualche
anno fa, a far dimettere il sindaco; si è recato al catasto per fare ricerche
sui locali dove alloggia il distretto sanitario presi in fitto dal comune,
probabilmente per fare un dispetto a
Borrelli; ha attaccato l’amministrazione
per la lunga proroga concessa all’Interdata (la società che gestisce i dati e fornisce
assistenza informatica al comune), affermando che l’atto faceva nascere il
sospetto che s’intendeva favorire qualcuno molto ma molto vicino all’Interdata”.
A questo punto, scusi la battuta, pure “Galbani” avrebbe detto ma quale fiducia?
Il
ragionamento non farebbe una grinza se non fosse, però, corsa voce che il
sindaco non avrebbe avuto difficoltà a concedere la carica di vice sindaco a
Scimia se questi, insieme al suo amico di gruppo Antonio Mauriello, avessero
garantito la loro ricandidatura con Granata alle prossime amministrative.
“Ma
si è trattato di un semplice “sfottò” –
chiarisce Pasquale Napolano – Granata
non sarebbe mai caduto in una contraddizione così evidente”.
Ma
se Granata ha nominato assessore perfino Gianluca Ferrillo, verso il quale, in
passato, non è stato mai molto tenero, cantandogliele di cotte e di crude, perché non avrebbe dovuto farlo con Scimia?
“Sono
due aspetti diversi – aggiunge Napolano – L’assessorato è una cosa, la carica
di vice sindaco è un’altra. E, poi, l’anomalia Gianluca Ferrillo, politica
chiaramente, ce la troviamo, grazie anche all’atteggiamento avuto in passato da
Scimia”.
Come
andrà a finire? Resta il fatto che nelle intenzioni del sindaco, a luglio
prossimo, sarebbe previsto l’ultimo rimpasto d’estate: uscirebbe Vellecco e rientrerebbe di nuovo
Antonio Ferrillo (premesso che quest’ultimo esca per far posto a Scimia), ma dovrebbe
perdere la delega anche Francesco Agliata, così il suo posto sarebbe occupato da Pasquale
Napolano, che andrebbe a ricoprire di nuovo la carica di vice sindaco, da
autentico, come si sente in giro,
fedelissimo di Granata.
Non
vorremmo rischiare di passare di palo in frasca, ma c’entrerebbe qualcosa in tutta questa querelle la imminente gara per la raccolta rifiuti?