Nuovo Puc, cambiata la destinazione urbanistica del giardino di Villa Carandante


Nella proposta di Piano urbanistico approvata dalla giunta Granata, il giardino annesso a villa Carandante ha una nuova destinazione urbanistica: metà è “verde pubblico”, mentre l’altra metà è “verde privato”. Cosa significa? Che se il Piano urbanistico, su questo punto, non dovesse subire modifiche, durante il suo lungo excursus, una metà del giardino rimarrà per sempre appannaggio dei privati che l’hanno comprato, insieme allo storico Palazzo, mentre l’altra metà potrebbe anche essere espropriata dal Comune per fini pubblici.

Come mai si è scelto questo tipo di indirizzo? Forse perché si è voluto fare un dispetto ai proprietari, come molti dicono? O forse perché non si è voluto scontentare né il privato né coloro che vedevano in quel giardino la futura villa comunale del paese? C’è, comunque, anche una buona fetta di chi conosce la politica locale che parla di decisione pilatesca.

La cosa certa è che il giardino di Villa Carandante, nel corso degli anni, avrebbe subito tre cambiamenti diversi. Nella bozza dell’allora Piano regolatore prospettato da Salatiello, quell’area verde aveva avuto una destinazione tutta pubblica (Pirozzi, però, l’ha sempre smentito, asserendo che era zona B, quindi edificabile); nella proposta di Piano urbanistico targata Pirozzi, invece, diventò tutto “verde privato vincolato”; adesso, Granata ha preferito una via intermedia: metà pubblico e metà privato.

Sarebbe interessante a questo punto conoscere l’opinione dell’ex sindaco Salatiello, il quale si è sempre battuto per dare, alla città, Palazzo Carandante con il suo splendido e immenso giardino, per farlo diventare villa comunale, come, tra l’altro, è scritto nella sua brochure elettorale.

Ora è d’accordo sul nuovo indirizzo prospettato dal sindaco Granata?

Intanto, i proprietari del complesso sarebbero intenzionati a fare ricorso al Tar.

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