Il prezzo della dignità

Ci sono, e ci sono sempre stati, giornali, siti, blog o altri mezzi di informazione che indagano la realtà che cercano notizie, che propongono chiavi di lettura, che consegnano, ai cittadini e alla storia, i fatti (comodi e scomodi) e i punti di vista (belli e brutti). E, poi, ci sono e ci sono sempre stati, mass media che non svolgono alcuna funzione sociale e fabbricano, al contrario, un’informazione di comodo a uso commerciale (o pseudopolitico). Il potere, si sa, ama questi ultimi perché non criticano, non svelano trame, non danno fastidio. Questo blog è nato per non essere al servizio di nessuno se non del bisogno della città. Abbiamo lavorato e lavoreremo, fino a quando ci faranno esistere, per cercare di costruire una città migliore. In ogni caso, ci siamo sempre sforzati di applicare alla lettera i principi cardini del buon giornalismo: pluralismo dell’informazione, opinioni separate dai fatti, autonomia rispetto ai centri di potere. Ci vantiamo, inoltre, della nostra indipendenza. Ultimamente, alcuni politici di Calvizzano che sono trasmigrati dalla maggioranza all’opposizione, ci hanno accusato di essere troppo filo governativi, gli stessi che, oggi, dicono che stiamo lavorando bene. A noi non può far altro che piacere questo loro modo di pensare, poiché sta a significare che abbiamo tenuto sempre diritta la barra dell’informazione leale. Il “vizio” della dignità, a volte, ci ha fatto perdere qualche opportunità. Un prezzo che abbiamo pagato volentieri. La nostra informazione è e rimarrà sempre la stessa. Né combattenti né servi. Impegnati nel tentativo di raccontare e di interpretare la realtà per come ci viene agli occhi. Elogiando quando c’è da farlo (vedi articolo su Granata baluardo di legalità), criticando quando c’è da farlo (residenze sociali, verde attrezzato cooperative, alcune ultime scelte politiche), raccontando semplicemente i fatti quando questo era sufficiente.

Il sindaco Granata ha tante qualità che, però, rischiano di perdersi nel vuoto quando sfodera il

difetto della presunzione. Nei miei confronti, purtroppo, ha dimostrato una certa arroganza diverse volte. Lo ha fatto quando mi ha rinfacciato che, abitando in una casa popolare, non potevo pretendere, davanti al mio palazzo, la realizzazione di una villa comunale (rimangiandosi le promesse elettorali); lo ha fatto di nuovo quando mi ha apostrofato come mandante morale dell’ultimo manifesto fatto affiggere dall’opposizione in città. Ieri (domenica 7 novembre), però, la sua alterigia ha sfiorato i confini della scostumatezza. In seguito al mio saluto, per prima cosa si è rifiutato di stringermi la mano, dopodichè mi ha accusato di scorrettezza. Forse si riferiva al volantino fatto distribuire dal gruppo di opposizione Calvizzano futura, dove si parla di verde sulle cooperative e pubblicato su questo blog? Può darsi, poiché il volantino era nelle mani dell’assessore Luciano Borrelli che stava al fianco del sindaco e che, diversamente da lui, mi ha stretto cordialmente la mano, in segno di risposta al mio saluto. Perchè sarei stato scorretto? Perché la verità, a volte, fa male? Nonostante il mio sgomento, ho chiesto al sindaco se avrei, comunque, potuto continuare, da giornalista, a chiedergli notizie, al che ha risposto che, se avessi osato varcare la soglia della sua stanza, non mi avrebbe neanche ricevuto.

Ma qual è stata la mia colpa? Quella di pubblicare anche le notizie che il sindaco non vorrebbe mai veder pubblicate?

Caro sindaco, lo sanno pure le pietre che ho speso circa 18 anni della mia vita ad “accompagnarla” nel suo tragitto politico e, soprattutto, a votare lei e farla votare, inimicandomi tante persone che non avrebbero mai voluto che un giornalista si fosse schierato così apertamente. L’ho fatto, e me ne vanto, perché ho creduto nelle sue qualità morali e nel suo progetto politico, ma,oggi, comincio un po’ a ricredermi sul discorso politico-amministrativo. Adesso, ascolti un mio umile consiglio perché, nonostante tutto, continuo a volerle bene: cambi atteggiamento, altrimenti politicamente non farà molta strada.

Mimmo Rosiello

Visualizzazioni della settimana