Un intoppo burocratico tiene chiusa via Ritiro



Se via Ritiro, un’importante arteria cittadina che da via Baracca conduce sul corso principale, è chiusa da circa un anno, la colpa non è certamente del Comune, il quale sta svolgendo in maniera incisiva il suo ruolo. Ma allora di chi è la responsabilità? Cerchiamo di capire. All’inizio del 2009 sopraggiunse l’esigenza di transennare due palazzi ubicati alla fine di via Ritiro che fanno angolo con via Baracca, poiché entrambi lesionati. Essendo la strada stretta, le transenne occuparono l’intera carreggiata. Nel contempo, fu intimato ai proprietari di eliminare le lesioni, poiché potevano costituire un pericolo sia per l’incolumità degli abitanti dei due stabili che per i cittadini che percorrevano quotidianamente quella strada. I proprietari fecero presente, però, al Comune che per intervenire bisognava prima chiudere la copiosa perdita proveniente dalla fognatura sottostante via Baracca, i cui liquami, infiltrandosi negli stabili transennati, mettono a rischio le loro fondamenta..
«Abbiamo chiamato in causa la Regione – afferma il sindaco Granata – poiché la fogna è di competenza regionale e l’abbiamo anche più volte sollecitata per l’inizio dei lavori, per i quali occorrono circa 200mila euro. Noi, come Comune, abbiamo già speso più di 10mila euro, facendo intervenire una ditta specializzata nei sondaggi e nei carotaggi del terreno sottostante. Soldi che ci faremo restituire dalla Regione poiché la chiameremo in causa. Voglio aggiungere che questo problema va avanti da più di 4-5 anni: il proprietario di uno dei due stabili ha pure denunciato l’amministrazione dell’epoca e la causa è tuttora in corso davanti al giudice monocratico di Marano». Insomma, bisogna solo sperare che la Regione si muova presto sia per evitare che aumentino i danni ai fabbricati sia perché venga riaperta una stradina importante ai fini della viabilità cittadina.

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