Rottura tra Granata e pezzi della sua maggioranza :salta un altro assessore e i numeri si riducono



Chi conosce bene le vicende politiche di Calvizzano non si è meravigliato più di tanto quando ha appreso che il sindaco ha revocato la delega di assessore al consigliere comunale di maggioranza Michele D’Ambra, il più votato alle ultime amministrative. Lo stesso D’Ambra si aspettava questa scelta visto che, da un po’ di tempo, era in forte dissenso con il sindaco: circa un mese fa, infatti, aveva consegnato le sue deleghe (Acqua, Acquedotti, Servizio civile, Arredo urbano) nelle mani del primo cittadino Granata, pur rimanendo ancora assessore. Il sindaco, nel frattempo, senza pensarci su due volte, aveva provveduto a delegare per l’Arredo urbano l’assessore alle Politiche sociali Cristofaro Agliata, mentre per il servizio civile aveva delegato l’assessore alla Cultura e allo Sport, Pasquale Napolano; si era, invece, tenuto Acqua e Acquedotto. Lunedì 22 febbraio, poi, c’è stato l’epilogo: il sindaco ha formalizzato l’atto di revoca, togliendo a D’Ambra anche la nomina di assessore. Il motivo? “E’ venuto a mancare il rapporto di fiducia”.
Per capire bene le cose bisogna fare, però, una premessa. D’Ambra, già da qualche mese, insieme al collega di partito e di corrente (fanno parte entrambi del Pd area Franceschini) Franco Cavallo (pure a lui il sindaco ha revocato la delega nel mese di ottobre) e Antonio Sequino (al quale, guarda caso, il sindaco ha revocato la delega dopo appena quaranta giorni dalla sua nomina) aveva dato vita a un gruppo all’interno della maggioranza denominato “Gruppo per Calvizzano”. I tre, contestualmente alla nascita del gruppo, avevano chiesto al sindaco l’azzeramento delle deleghe per ridiscutere tutto, sulla scorta del nuovo quadro politico che si era venuto a creare. Il sindaco, per contro, aveva chiesto lo scioglimento di tutti i gruppi della maggioranza, per ritornare alla situazione iniziale di un solo e unico gruppo. Mentre Salatiello e i suoi seguaci avevano dato seguito al diktat del sindaco, sciogliendo l’Udc, i tre avevano fatto orecchie da mercanti. E’ stata questa loro posizione a indispettire il sindaco e a fargli prendere poi la decisione finale della revoca dell’assessorato a D’Ambra? Granata non si sbilancia più di tanto sulla questione anche se, pressato da alcune nostre domande, ha fatto intendere chiaramente che hanno avuto sicuramente il loro peso sia il fatto che i tre non abbiano ancora sciolto il loro gruppo sia l’atteggiamento di sfida di qualche esponente della compagine. Dunque, a questo punto, doveva essere quasi obbligato un passaggio all’opposizione dei tre componenti del Gruppo per Calvizzano, come avviene in tutti i contesti dove la politica segue ancora una certa linearità; invece, D’Ambra, Cavallo e Sequino continuano a rimanere nella maggioranza. «Non capisco perché dovremmo passare all’opposizione – si è limitato a dire il loro portavoce Cavallo -, visto che siamo stati eletti nella maggioranza». «Non se ne vogliono proprio andare», ha affermato un esponente della maggioranza molto vicino al sindaco, ma che preferisce l’anonimato per non acuire lo scontro politico in un momento molto delicato. Nei prossimi giorni potrebbero esserci altri risvolti, visto che ci sono previsti incontri e riunioni interne alla maggioranza. Cosa succederà? I tre faranno dietrofront e scioglieranno il loro gruppo? Il sindaco tornerebbe a nominare assessore uno di loro? A distanza di qualche giorno si può riavere di nuovo fiducia nei confronti di chi non dava più affidamento? E se i tre dovessero perseverare nel loro atteggiamento e passare all’opposizione? In questo caso il sindaco avrebbe una maggioranza risicata di 11 componenti contro dieci, in pratica sarebbe lui stesso a fare la differenza. Si può governare con questi numeri? «Non mi interessa – taglia corto Granata – io vado avanti per la mia strada”.

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