Pirozzi: “Granata prende meriti non suoi, le opere pubbliche le ho avviate io”



Pirozzi: “Granata prende meriti non suoi, le opere pubbliche le ho avviate io”
L’ex sindaco Giacomo Pirozzi, che attualmente milita nel Movimento popolare autonomo (Mpa) che fa capo al governatore della Sicilia Lombardo, leggendo l’intervista rilasciata al nostro giornale dal primo cittadino Granata, è rimasto sbalordito perché, a suo parere, il sindaco in carica si sarebbe preso il merito di tante opere progettate e portate avanti dalla precedente amministrazione.
“Il sindaco mente sapendo di mentire – dice Pirozzi -. Lui sa bene che l’elementare Diaz è una opera della mia amministrazione: non siamo riusciti ad aprirla agli alunni per motivi tecnici, visto che mancava il solo collaudo; per la tensostruttura della media Polo probabilmente vuole fingere di non sapere che l’abbiamo voluta e finanziata noi; i campi da tennis stanno lì come li abbiamo lasciati: 18 mesi di sua amministrazione e una gara già espletata per completarli ancora non gli sono bastati. Per quanto concerne la strada che costeggia l’alveo Camaldoli, va detto che il progetto risale al 1997, quando governava Salatiello: non fu realizzata e, nel 2001, si persero definitivamente i finanziamenti. Noi l’abbiamo riprogettata e rifinanziata. Vogliamo parlare del completamento della rete fognaria e dell’ammodernamento della rete idrica, da realizzare con i circa cinque milioni e mezzo di fondi europei? Ebbene, le domande per questi progetti sono state presentate dal sottoscritto ad aprile del 2007».
Pirozzi, a testimonianza di quello che dice, ci mostra le ricevute con il timbro della Regione.
A questo punto gli chiediamo: ma lei aveva fatto di più, nei primi diciotto mesi di sua amministrazione? « Certamente – risponde - : voglio ricordare ai più distratti che nei primi quattro mesi e mezzo abbiamo realizzato una struttura prefabbricata per alloggiare i ragazzi dell’elementare, visto che la Diaz era inagibile per i danni subiti dal terremoto di San Giuliano. Dopodichè, senza soste, sono seguite tante opere pubbliche che sono sotto gli occhi di tutti».
Lei che voto darebbe al sindaco Granata per come ha condotto questo primo scorcio di consiliatura?
« Non classificato. Granata non è riuscito ancora, a distanza di diciotto mesi, a determinare la sua posizione in seno al Comune e alla sua amministrazione. Come vuole caratterizzare la sua azione amministrativa e come intenda andare avanti, ancora non si è capito: per questo motivo non è classificabile. Io feci la scelta, e venni criticato proprio da Granata, di dare impulso alle opere pubbliche, dato che non venivano realizzate da decenni. Adesso lui sta portando avanti tutte quelle opere progettate e finanziate dalla mia amministrazione. L’unica opera che porta la sua targa è il busto di papa Wojtyla, ubicato all’angolo di via Molino dove, tra l’altro, Granata ha avuto anche il cattivo gusto di mettere sotto il suo nome».
Sono in tanti a riconoscerle il merito di aver approvato in giunta, anche se a fine della sua consiliatura, la proposta di Piano urbanistico, poi bocciata da Granata. Ma questo Puc, secondo lei, si farà?
« Non penso che Granata possa portare avanti il Piano urbanistico in quanto avrà delle grosse difficoltà politiche. Io gli auguro, nonostante coi tempi siamo già abbondantemente indietro, che il Puc vada in porto, anche perchè su questa questione Granata si è giocato tutto».
Fin qui il discorso amministrativo. Sul piano politico, secondo lei, Granata riuscirà ad arrivare a fine consiliatura, oppure la maggioranza si romperà prima?
«Sarà costretto a un continuo braccio di ferro con l’ex sindaco Salatiello: chi perderà farà il gregario per sempre».
Secondo lei chi vincerà?
« Salatiello, a mio parere, è in vantaggio poiché a differenza del sindaco, che non riesce ancora a determinare il suo ruolo all’interno dell’amministrazione, sta svolgendo il suo percorso politico abbastanza bene: ha creato un partito all’interno dell’amministrazione e ha chiesto e ottenuto due assessori e il presidente del Consiglio comunale. Granata, secondo me, è stato ingenuo nel concederglieli poiché per la forza che esprime il gruppo di Salatiello, andava bene un assessore e il presidente dell’assise cittadina. Granata, a mio avviso, togliendo la delega agli ex assessori Borrelli e Cavallo ha fatto un altro errore politico, che potrebbe creargli qualche contraccolpo. Li ha mortificati sul piano umano, facendoli uscire da sconfitti. Io avrei azzerato tutto e ridiscusso le deleghe nell’ambito di un nuovo riassetto amministrativo. Ritornando a Salatiello, sanno tutti che è “un animale politico”: il suo scopo è arrivare a fine consiliatura con un Granata sgonfio, per poi riproporsi come sindaco di Calvizzano».
Lei si ricandiderà?
«Dipenderà dalle circostanze che si creeranno: se saranno favorevoli, sicuramente scenderò di nuovo in campo».

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