Fondi di sviluppo: un’opportunità per il nostro territorio

Giovedì 19 novembre, nell’aula consiliare del comune di Calvizzano, davanti a un numeroso pubblico, si è svolto il primo dei 6 incontri programmati per spiegare agli imprenditori alle associazioni e ai cittadini le finalità dell’Accordo di reciprocità (un nuovo strumento di programmazione negoziata), per la presentazione delle idee progettuali, ma soprattutto per raccogliere le manifestazioni di interesse dei vari attori presenti sul territorio. Ma cosa sono questi Accordi di reciprocità? Concepiti nel 2006, durante la nuova programmazione dei fondi europei 2006-2013, sono un nuovo strumento per lo sviluppo locale voluto dalla Regione.Campania e destinato ai 45 Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) esistenti. Dopo i Patti Territoriali, i Progetti Integrati Territoriali e gli altri strumenti della programmazione negoziata, gli Accord di Reciprocità rappresentano la nuova frontiera dello sviluppo locale in Campania. La regione ha deciso di fissare a 500milioni di euro le risorse FAS (che ammontano in totale a 3.800 milioni di euro). Utilizzabili per la stipula di accordi di Reciprocità, stabilendo un minimo di 50 e un massimo di 70milioni di euro per ogni sistema territoriale. Il nostro STS è il C8 relativo all’area giuglianese che comprende i Comuni di Calvizzano, Giugliano (capofila), Marano, Mugnano, Qualiano e Villaricca. I territori hanno tempo fino al 14 dicembre 2009 per elaborare e presentare il progetto di sviluppo territoriale, mentre il nucleo di valutazione regionale avrà tempo 60 giorni per valutare la qualità dei progetti presentati e se ammetterli o meno al finanziamento. Gli Accordi di reciprocità prevedono l’individuazione di un progetto portante che costi almeno il 50% del totale del finanziamento regionale. Si tratta, dunque, di individuare un progetto che abbia un valore minimo di 25 milioni di euro o, nell’ipotesi massima, di 35 milioni di euro. Un progetto che rappresenti il principale bisogno di sviluppo del territorio, che coinvolga il maggior numero di Comuni, che attragga altre risorse, che rispecchi il disegno complessivo di sviluppo territoriale concepito. L’idea portante dei sei comuni, finanziata con 45 milioni di euro, è quella di sistemare idrogeologicamente il territorio intervenendo sull’Alveo dei Camaldoli, sui collettamenti e sui sistemi fognari. A completamento della progettazione, si prevede la riqualificazione del tratto di circumvallazione esterna che tocca i comuni coinvolti. Alla fase di programmazione possono partecipare le imprese, anche quelle sociali, le associazioni d’imprese, i cittadini e le associazioni, presentando delle proprie idee progettuali che, in caso di approvazione verranno poi finanziate. L’investimento complessivo per la nostra area è di 85milioni di euro, poiché ai 70milioni di euro previsti dagli Accordi di reciprocità vanno a sommarsi gli 8milioni di risorse locali e 7milioni di risorse private. Calvizzano oltre ai benefici derivanti dal progetto portante, poiché l’alveo Camaldoli insiste anche nel nostro territorio, ha presentato altri due progetti: il risanamento del vallone Fossa del Carmine e la realizzazione di un collettore fognario di grosse dimensioni che parte dalla via Alveo Camaldoli e arriva sulla circumvallazione esterna, andandosi a innestare su quello principale. Insomma, questa volta il nostro Comune partecipa da protagonista e non più da gregario, come è accaduto negli anni passati sia per i Patti Territoriali che per i Piani integrati territoriali, dove Villaricca ha fatto la parte del leone, realizzando la parte di via Alveo Camaldoli che insiste nel suo territorio con i fondi della comunità europea, mentre i 900 metri del tratto calvizzanese di via Alveo Camaldoli si stanno realizzando con soldi del bilancio comunale. Se i nostri amministratori del passato avessero partecipato al tavolo delle trattative del PIT, come sta facendo oggi Granata per gli Accordi di reciprocità, se avessero alzato la voce quelle poche volte che hanno avuto la possibilità di parlare,anche il tratto calvizzanese che costeggia l’ Alveo sarebbe stato realizzato con i fondi europei, così i circa 500milioni occorsi sarebbero stati investiti in altre opere.

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