Don Ciotti ricorda Granata vittima della camorra



“Gli altri assassinano la speranza, noi alimentiamo la vita”. Questa è in sintesi l’essenza della celebrazione che ha tenuto Don Ciotti, a Calvizzano. Don Ciotti, da sempre impegnato sul fronte della lotta alla criminalità in tutte le sue forme, ha celebrato una cerimonia molto privata. Nella chiesa di San Giacomo, nel pomeriggio del 24 settembre, Don Ciotti è venuto appositamente per battezzare la nipotina del primo cittadino Giuseppe Granata. Un rapporto personale, quello che lega Don Ciotti e la famiglia Granata, cresciuto in seguito alla tragedia che ha colpito la famiglia l’anno scorso. Il padre del sindaco, Raffele Granata è stato vittima della camorra, ucciso nel suo stabilimento balneare per non aver pagato il pizzo, a luglio del 2008. A essere battezzata è stata la piccola Giorgia, chiamata così proprio in onore del nonno scomparso. Raffaele Granata era infatti chiamato Giorgino dagli amici. Una cerimonia molto toccante che ha abbracciato temi quali giustizia, vita e rinascita, che sono alla base della parola del prete che da anni è in prima linea contro la lotta alla criminalità organizzata. “Sono lieto che Don Ciotti abbia voluto accettare il nostro invito e celebrare la funzione. – ha affermato il Sindaco – Credo che sia un’istituzione di moralità e legalità a livello nazionale e per questo gli siamo grati”. Una celebrazione intima quella tenuta dal prete, al cospetto della sola famiglia unitasi in un giorno di festa. Don Ciotti ha anche ricordato Raffaele Granata, come un esempio di integrità morale, che va diffuso e non dimenticato e che, grazie al quale, si deve celebrare ancora di più la vita, che se pure viene schiacciata da questi eventi, è sempre una forza che va incoraggiata.
Carmela Maria Orlando

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