Ritrovarsi dopo il tempo: l’amarcord di Patrizia Ubaldi ed Enzo Fabbricatore

 

Ci sono incontri che non conoscono il tempo. Può passare una vita, cambiare tutto intorno, città, lavoro, abitudini, perfino lingua,  ma quando due persone si ritrovano, dopo anni, l’intesa riaffiora come se l’ultimo saluto fosse stato ieri. È ciò che è accaduto a Patrizia Ubaldi ed Enzo Fabbricatore, amici dai tempi dell’università, legati da un comune amore per la letteratura e da quegli anni di pendolarismo in autobus, quando il tragitto verso la città era un piccolo teatro quotidiano di voci, sogni e giovinezza. Da allora le loro strade si sono divise. Il loro ritrovarsi, dopo tanto tempo, non è stato solo un incontro tra amici, ma un vero ritorno al passato, un amarcord pieno di affetto e consapevolezza.

Nel dono della raccolta “Penziere d’ajere”, Enzo ha offerto a Patrizia una parte di sé: le parole come fili che uniscono, la poesia come luogo d’incontro tra vite che si erano momentaneamente allontanate. E Patrizia, rileggendo quei versi, ha riscoperto non solo l’amico di un tempo, ma anche quella sé stessa giovane, piena di sogni, che viaggiava sullo stesso autobus, ignara di ciò che il futuro le avrebbe riservato.

L’amarcord, in fondo, non è soltanto nostalgia: è il sentimento maturo di chi ha vissuto, ha amato e sa guardare indietro senza rimpianto, con gratitudine. È la consapevolezza che certi legami resistono al tempo, che l’amicizia autentica, tra l’altro come  la poesia, non si logora, ma diventa più profonda.

Così, nel ritrovarsi, Ubaldi e Fabbricatore hanno ritessuto un filo che non si era mai spezzato.

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