Il Premio Culturale cambia nome: da “Città di Calvizzano” a “Premio Culturale Calvizzanoweb”. Ecco perché
Il Premio
Culturale “Città di Calvizzano”, nato dodici anni fa e divenuto nel tempo un
punto di riferimento per il riconoscimento dei talenti calvizzanesi nelle arti,
nella cultura e nell’impegno civico, cambia ufficialmente nome: da dicembre
sarà ribattezzato "Premio Culturale Calvizzanoweb".
Una scelta
dettata non da esigenze estetiche o editoriali, ma dalle polemiche sorte in
Consiglio comunale durante la discussione della mozione che ne chiedeva
l’istituzionalizzazione.
La mozione “bocciata” dal Consiglio comunale
Nel Consiglio comunale del 29 luglio 2025, quindi appena quattro mesi fa, è approdata la mozione di indirizzo presentata dall’allora gruppo Reset formato dagli ex resettini Francesco Ferrillo, Marzia Mazzei e Michele D’Ambra (divenuto poi indipendente). L’obiettivo era semplice: far diventare comunale un premio già esistente e consolidato, riconoscendone il valore culturale e legandolo ufficialmente al nome della città.
La mozione,
peraltro, trovava piena coerenza con il programma elettorale di Vinciamo per
Calvizzano con Santopaolo sindaco, che conteneva proprio l’impegno a istituzionalizzare
il premio culturale cittadino. Eppure, la maggioranza ha deciso di rimandare
tutto all’apposita Commissione consiliare. Un modo per bocciarla?
Il dibattito: le dichiarazioni sorprendenti del sindaco
Se la
bocciatura politica rientra nella normale dialettica consiliare, a far
discutere sono state soprattutto le parole del sindaco, che ha sollevato dubbi
sull’esistenza, la storia e perfino la liceità del premio.
Riportiamo
integralmente il passaggio tratto dal verbale del Consiglio, rivolto a
Francesco Ferrillo:
“La cosa che
chiedo a te (Ferrillo), perché non ho ben compreso, cioè questo quindi è un
premio che già esiste a Calvizzano: e chi l’ha proposto? Perché non è che
ognuno va in Consiglio comunale, propone qualcosa e il consiglio comunale
accetta perché il consiglio comunale è una cosa abbastanza seria, anche se a
volte scherziamo e ridiamo ma vanno in consiglio quelle che sono le proposte
serie da prendere in considerazione.
Quindi chi
l’ha ideato, soprattutto se esiste una commissione di esperti che in dodici
anni ha deciso chi è bravo e chi è cattivo, chi è buono e chi fa meglio degli
altri; se per i vari settori in cui si è sviluppato questo premio esistono
delle sottocommissioni specifiche e a chi fanno riferimento.
Ma soprattutto
chiedo a te, visto che ti fai promotore di questa cosa e sei un consigliere
comunale, dovresti sapere, e penso che tu lo sappia, e quindi dovremmo pigliare
in qualche modo qualche provvedimento, in quanto utilizzare il nome di
Calvizzano per un premio senza essere autorizzati non è il massimo della
liceità.
Quindi bisogna
verificare anche se questi promotori di questo premio hanno chiesto e ottenuto
l’autorizzazione per utilizzare il nome del nostro paese, perché se ricordi
l’ultimo Consiglio comunale dove abbiamo approvato un regolamento che rispetti
i parametri per poter utilizzare l’uso del nome di Calvizzano.
Quindi bisogna, prima di andare avanti su cosa fare, verificare se questo premio ha una storia e se questa storia, utilizzando il nome di Calvizzano, ha un’autorizzazione, che voglio dire è molto più importante rispetto a quello che oggi stiamo proponendo, visto che chi propone molto spesso queste cose si fa paladino del rispetto delle regole”.
La replica secca di Ferrillo
Il consigliere
non ha lasciato spazio a ulteriori polemiche: “Sindaco, allora conosce bene
questo premio che esiste da 12 anni: la proposta di questa sera è di farlo
diventare comunale. Mettiamolo ai voti senza fare polemiche”.
Perché la polemica era evitabile: le nostre considerazioni
Al di là del
voto finale, ciò che resta davvero sorprendente è il contenuto delle
affermazioni del sindaco. Il resto del dibattito non ci interessa: sono bastate
le sue parole per capire quanto il discorso fosse contraddittorio e, a tratti,
paradossale.
Prima contraddizione: un premio “illegale”… che nessuno aveva mai
contestato
Il sindaco
parla di possibile “illiceità” nell’uso del nome “Calvizzano”. Tuttavia,
proprio la sua amministrazione ha introdotto solo di recente un regolamento per
disciplinare l’uso del marchio e del nome della città.
E allora la
domanda è inevitabile: se il regolamento non esisteva, perché fino a ieri
sarebbe stato illegittimo usare quel nome?
La verità è
semplice: il premio non è mai stato contestato da nessuno, né dalle precedenti
amministrazioni né, fatto ancora più significativo, durante il periodo di
gestione commissariale. Per questo abbiamo deciso, tranquillamente e senza
spirito polemico, di aggirare il problema cambiando nome: da dicembre sarà
“Premio Culturale Calvizzanoweb”.
Seconda contraddizione: il sindaco mette in dubbio l’esistenza del premio…
ma lo ha ricevuto personalmente
Il sindaco
sostiene di non conoscere la storia del premio. Eppure è stato uno dei
premiati, e ha anche ringraziato pubblicamente l’admin di Calvizzanoweb,
Pasquale Rosiello.
Sorprende però
la sua scelta di rivolgersi solo all’admin, evitando di citare Domenico
Rosiello, direttore del blog e vero ideatore del premio.
Che non ne
voglia sentir parlare?
Resta comunque
un fatto: chi oggi finge incertezze ieri ha accettato il premio senza alcuna
obiezione.
Comunque, la
commissione esiste, è stabile e composta da personalità riconosciute
Non c’è alcun mistero sulla composizione della commissione. È pubblica e trasparente, e negli anni non è mai cambiata nello spirito:
Fabrizio Ciccarelli, scrittore
calvizzanese residente a Rimini;
Lella Di Marino, scrittrice calvizzanese residente
a Brescia;
Domenico Rosiello, direttore di Calvizzanoweb e
fondatore del premio;
supervisione
del prof. Luigi Trinchillo, esponente di spicco della tradizione
letteraria locale.
Sono figure
credibili, conosciute e rispettate. E finora nessuno, né cittadini, né
amministratori, né commissari ha mai sollevato dubbi sulla loro attività.
Tutte le amministrazioni precedenti lo hanno apprezzato, mai
ostacolato
Il premio nacque durante la consiliatura di Giuseppe Salatiello, sindaco scomparso nel 2017, al quale calvizzanoweb, pur non risparmiandogli critiche politiche, che stimò molto l’iniziativa.
Durante la
gestione commissariale, grazie all’organizzazione coordinata da Lella Di
Marino, si svolsero le cerimonie di premiazione delle prime sei edizioni.
I commissari
parteciparono, applaudirono e, fatto significativo, non sollevarono alcuna
obiezione sulla legittimità dell’uso del nome “Calvizzano”.
Anzi: Il prefetto
Rotondi, presidente della commissione, fu premiato come Personaggio
dell’Anno 2018; il sovraordinato Chiariello ricevette lo stesso riconoscimento
nel 2019.
Se ci fosse stato un problema giuridico, è difficile immaginare che proprio i rappresentanti dello Stato non l’avrebbero notato.
L’obiettivo della mozione era dare
al premio una veste istituzionale, non “appropriarsi” del nome della città
La proposta degli ex resettini mirava solo a stabilizzare e valorizzare un’iniziativa che già porta prestigio a Calvizzano. La maggioranza l’ha ritenuta inopportuna.
Nulla di
irrevocabile: sarà il prossimo sindaco a decidere, chiunque esso sia. Lo stesso
primo cittadino, infatti, ha dichiarato pubblicamente di non volersi
ricandidare.
Cosa accadrà ora
Nonostante la
polemica, il percorso del premio continua senza interruzioni.
Il cambio di
denominazione in Premio Culturale Calvizzanoweb consente di evitare
fraintendimenti e di proseguire con serenità una tradizione che ha premiato
artisti, scrittori, professionisti e cittadini che hanno dato lustro alla
comunità.
Un premio nato
“in casa”, come iniziativa spontanea e genuina, che negli anni si è trasformato
in un appuntamento atteso e rispettato.
E che, cambino
pure le amministrazioni, resta un patrimonio culturale della città.