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| La nuova opposizione |
Dopo l’ultimo consiglio comunale del 25 novembre, dove il sindaco e i
quattro ex membri della maggioranza di Calvizzano Libera e Democratica (Borrelli,
Napolano, Vincenzo Trinchillo e Santopaolo, passati ufficialmente nei banchi
dell’opposizione (per due di loro, Trinchillo e Santopaolo, un vero e proprio
ritorno alle origini), se le sono cantate di santa ragione, si impone qualche
riflessione.
Tra i protagonisti della serata anche Borrelli, consigliere comunale e
metropolitano, che, dopo le critiche ricevute, ha scelto la via del chiarimento
pubblico. In una lettera aperta ai cittadini, pubblicata sul nostro portale, ha
espresso autocritica e si è scusato per essersi lasciato trascinare in commenti
e reazioni che, “col senno di poi”, riconosce lontani dal suo modo di intendere
il confronto politico. Una presa di posizione che rappresenta, va detto, una
vera lezione di stile. Perché, sì, gli animi non andrebbero mai esasperati,
anche se, a nostro avviso, quann ce vo’, ce vo’, per dirla in vernacolo, il
dibattito può farsi duro, ma sempre sul piano politico-amministrativo, mai sul
personale. Altrimenti la politica rischia di trasformarsi in un eterno volemose
bene.
Molto più silenziosi i tre di Insieme: Marzia Mazzei e Francesco Ferrillo, entrambi ex “resettini”, e Marialuisa Ferrigno, proveniente dalla precedente maggioranza. Nessuno dei tre è intervenuto. Evidentemente il patto siglato con il sindaco, almeno finché reggerà, ha riportato la calma: difficile aspettarsi il “vecchio” Ferrillo, quello che per un anno e mezzo ha incalzato la maggioranza su ogni questione politico-amministrativa.
Resta dunque Movimento Futura a tenere alta la tensione politica, con
critiche puntuali e senza sconti a tutte le parti in campo. Un gruppo che ha
rimesso al centro il confronto vero, fatto di politica ma soprattutto di
proposte: tante, e quasi sempre concrete, salvo un breve periodo di fisiologico
letargo.
Il consiglio del 25 novembre lo ha dimostrato: le dinamiche politiche a
Calvizzano sono tutt’altro che sopite. E, tra nuovi equilibri, alleanze di
convenienza e opposizioni più o meno convinte, la discussione resta viva.
Purché, come sempre, si tenga fermo un principio: scontro sì, ma solo sulle
idee. Sempre.
