Calvizzano, Pirozzi riapre ai “defenestrati”: la politica diventa commedia. E Totò direbbe… “Ma mi faccia il piacere!”

 

Marzia Mazzei e Michele D'Ambra, i due recordman di preferenze

A Calvizzano la politica continua a regalare colpi di scena degni di una commedia all’italiana. Dopo la clamorosa crisi del luglio 2021, quando il sindaco Giacomo Pirozzi decise di revocare tre assessori (Marzia Mazzei, Francesco Ferrillo e Michele D’Ambra) oggi si intravede un tentativo di riavvicinamento proprio con coloro ai quali, allora, aveva sbattuto la porta in faccia.

Michele D'Ambra, altro recordman di preferenze, insieme al sindaco Pirozzi il giorno dell'inaugurazione della sede di Reset
Quel giorno, i tre furono “fatti fuori” per non essersi presentati al Consiglio comunale. Ma non si trattava certo di consiglieri qualunque: Marzia Mazzei, con 836 preferenze, risultò la donna più votata di tutti i tempi a Calvizzano; Francesco Ferrillo, secondo eletto con 683 voti; e Michele D’Ambra, quinto con 579 preferenze, già l’uomo più votato alle amministrative del 2013. Insieme totalizzarono oltre duemila voti, un consenso popolare che avrebbe fatto invidia a qualsiasi coalizione.

Da allora, la politica calvizzanese non ha smesso di sorprendere. Oggi, uno dei due ex candidati a sindaco contro Pirozzi siede ancora nei banchi della maggioranza, ma fa parte del gruppo dei sei consiglieri che hanno aperto la crisi. L’altro, invece, si è dimesso e non siede più in Consiglio comunale. Nel frattempo, i due recordman di preferenze, Ferrillo e Mazzei, si trovano all’opposizione, a testimonianza di un quadro politico che sembra sfuggire a ogni logica tradizionale.

Eppure, il sindaco sembrerebbe pronto a riaprire il dialogo proprio con gli ex “defenestrati”, forse nel tentativo di ricomporre un equilibrio sempre più precario. Una mossa che lascia spazio a più di un interrogativo: gesto di maturità politica o manovra dettata dalla necessità?

Di certo, verrebbe da rispondere con le parole di Totò: “Ma mi faccia il piacere!”. Perché a Calvizzano, come nelle migliori farse, il confine tra strategia e commedia è sempre più sottile. E chissà se, alla fine, qualcuno non tornerà a canticchiare il ritornello di una vecchia canzone: “Stai lontano da me…”

 

 

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