Calvizzano, il ritorno di una frattura politica: la lettera di Marzia Mazzei e la replica del sindaco Pirozzi
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| Mercoledì 25 novembre 2020, in Villa Calvisia venne inaugurata una panchina rossa per dire no alla violenza sulle donne: nella foto il sindaco e Marzia Mazzei |
Un confronto a
distanza che segnò uno dei momenti più tesi dell’amministrazione comunale.
Riproponiamo integralmente la lettera dell’ex assessora Marzia Mazzei, datata
13 gennaio 2022, e la risposta del sindaco Giacomo Pirozzi, per comprendere
meglio le origini della crisi politica che allora investì la maggioranza e aprì
una profonda spaccatura all’interno del gruppo “Calvizzano Riparte”.
A distanza di
tempo, in seguito all’apertura del sindaco all’opposizione, tornano al centro
del dibattito politico locale le parole che, nel gennaio 2022, accesero la
discussione pubblica a Calvizzano. Dopo il passaggio all’opposizione di alcuni
ex componenti della maggioranza, tra cui l’ex presidente del consiglio comunale
Mario Salatiello (dopo un breve periodo nei banchi dell’opposizione si dimise
per problemi personali) e gli ex assessori Francesco Ferrillo, Michele D’Ambra
e Marzia Mazzei, quest’ultima decise di scrivere una lettera aperta ai
cittadini.
Nella missiva,
Mazzei denunciava un clima politico “di esclusione e arroganza”, affermando che
i giovani candidati del gruppo Reset fossero stati “usati solo come strumento
per vincere le elezioni e poi puniti”. Parole dure, che lasciarono un segno
nella scena politica calvizzanese.
Un ruolo
rilevante, seppur non ufficiale, veniva attribuito anche a Peppe Liccardo,
cognato di Marzia Mazzei, considerato da molti un personaggio influente
all’interno del gruppo degli ex Reset. Pur non rivestendo alcun incarico
istituzionale, Liccardo, noto in città per la sua rete di contatti e per essere
stato tra i fondatori di un CAF tra i più frequentati di Calvizzano, situato
sul Corso Mirabelli, avrebbe continuato a rappresentare un punto di riferimento
politico e organizzativo “dietro le quinte”, grazie alla sua capacità di
coltivare relazioni e consenso.
Secondo alcune
voci raccolte in quegli anni, la sua assidua presenza in Comune, dopo la
vittoria elettorale della lista “Calvizzano Riparte con Pirozzi sindaco”,
potrebbe aver infastidito qualcuno all’interno della stessa maggioranza,
generando i primi malumori e contribuendo, almeno in parte, alle tensioni che
poi esplosero nei mesi successivi. Si tratta, ovviamente, di ricostruzioni non
ufficiali, ma che contribuirono ad alimentare il clima di diffidenza e
divisione politica del periodo.
Alla lettera
dell’ex assessora seguì, sempre nel gennaio 2022, la replica del sindaco
Giacomo Pirozzi, pubblicata anch’essa su Calvizzanoweb con il titolo: “L’unico
ricordo che avremo di lei sarà la panchina rossa installata in Villa Calvisia”.
Nella sua
risposta, il primo cittadino definì “ingenue e pretestuose” le accuse della
consigliera, rivendicando la propria disponibilità al dialogo e invitando
Mazzei a un “dibattito pubblico” per chiarire davanti ai cittadini le
reciproche posizioni.
Riproponiamo
di seguito integralmente i due testi che, allora, segnarono l’apice di una
crisi politica ancora oggi ricordata per la sua intensità e per le tensioni che
ne seguirono.
La
lettera di Marzia Mazzei del 13 gennaio 2022
Per motivi
lavorativi ero assente al consiglio comunale del 30 dicembre 2021 ma sento
ugualmente il dovere di fare chiarezza e vogliate scusarmi se parto un po’ da
lontano: ho necessità di spiegarmi soprattutto con la cittadinanza.
Innanzitutto,
vi ringrazio per aver riposto in me fiducia, per avermi sostenuta in questi
mesi e per aver creduto che una politica giovane e nuova fosse possibile nel
nostro paese.
Anche io, come
voi, ci ho creduto ed è per questo che più di un anno fa ho scelto di
impegnarmi in questo progetto ambizioso.
Ho creduto che
unendomi ad un gruppo eterogeneo, composto da giovani e persone con esperienza
politica pregressa, fosse possibile la coesione e che queste persone potessero
rappresentare per noi giovani una guida.
Con rammarico
e delusione, ho costatato che così non è stato. Quella che doveva essere
coesione è stata estromissione, quella che doveva essere una guida si è
rivelata assenza, distanza, arroganza e presunzione. La ricerca di un confronto
è sempre stata delusa e disattesa, le nostre proposte sono sempre state
ostacolate.
La politica
appassionante, di cui volevo far parte si è rivelata la solita vecchia
politica, con le solite misere dinamiche, fatta da soliti vecchi giochi di
potere, da burattinai alle spalle, riunioni a porte chiuse riservate a pochi,
assenza di condivisione e scarso, scarsissimo coinvolgimento.
Noi, nuovi
volti politici, perno principale della campagna elettorale (neppure questo ci
viene riconosciuto) siamo stati USATI solo come strumento per vincere le
elezioni; ci è stato “concesso” l’assessorato per pochi mesi e alla prima
occasione, il nostro primo cenno di dissenso, siamo stati “PUNITI” con la
revoca della delega e messi alla gogna. Quel momento di crisi a luglio, anziché
essere interpretato come una richiesta di ascolto è stato volutamente
utilizzato solo per metterci in cattiva luce.
Sarebbe stato
fondamentale a mio avviso, curare l’unione e la coesione per diventare una vera
squadra perché non lo siamo mai stati e noi giovani avevamo tutto l’intento di
crescere e rafforzarci.
Per altri 5
mesi, nonostante tutto, abbiamo sempre garantito impegno, presenza e
disponibilità con coscienza e grande responsabilità fino al momento in cui si è
dimesso il presidente del Consiglio.
Anche questo
evento, fortemente significativo non è stato tenuto debitamente in
considerazione. Poteva rappresentare un ulteriore e necessario momento di
riflessione per scuotere le coscienze e lavorare sull’aggregazione mentre
invece si è pensato solo a rivolgersi all’opposizione confermando la totale
indifferenza per la coesione degli appartenenti alla maggioranza.
Oggi che non
serviamo più, siamo stati definiti incoscienti, vigliacchi, killer e traditori.
Siamo “da
tenere lontani non solo politicamente ..”eppure vi assicuro che è sempre stato
così fin dall’inizio. Siamo stati sempre tenuti ai margini.
Siamo stati
accusati di essere irrispettosi e insensibili e allora mi chiedo il rispetto
dov’era quando siamo stati estromessi dalle riunioni e presi in giro durante i
confronti.
La nostra
sensibilità c’è e risiede proprio nel far capire ai cittadini come stanno le
cose, ed è questo quello che faremo anche se siamo in minoranza adesso.
Vorrei inoltre
avere spiegazioni riguardo alcune affermazioni gravi e pesanti che sono state
fatte appunto durante l’ultimo consiglio. Vorrei sapere chi sono le persone
poco raccomandabili che ci sono vicine e vorrei sapere quali assurde richieste
abbiamo posto mai.
Vorrei
sottolineare che io sono una donna LIBERA, una persona perbene. Siamo un gruppo
di persone oneste, tutti professionisti validi non attaccati alla poltrona e
che hanno scelto di mettere al servizio della propria comunità le proprie
competenze impegnandosi costantemente e quotidianamente.
In campagna
elettorale scrissi che mi sarei lasciata guidare dai miei principi e orientare
sempre dai miei valori come il CORAGGIO.
E con coraggio
continueremo a raccontare la verità. Diffidenza, sotterfugi, mancanza di
fiducia, ambiguità sono valori che non mi appartengono e da cui voglio
dissociarmi. Non è questa la politica che voglio conoscere e non è questo ciò
che voglio imparare.
Vorrei
ricordare che nonostante le porte chiuse non ci siamo occupati solo di
minori extracomunitari non accompagnati ma, attraverso l’installazione della
panchina in Villa Calvisia contro la violenza sulle donne, siamo tornati a
parlare e sensibilizzare i cittadini riguardo una tematica così importante,
delicata e purtroppo attualissima.
Mi sono
occupata della convenzione del banco alimentare, sono stata un ponte di
comunicazione tra il nostro Comune e Melito, il Comune capofila nell’ambito dei
Servizi sociali, costruendo una rete e interfacciandomi con gli esponenti delle
altre amministrazioni.
Mi sono
occupata di progetti di utilità collettiva e dei percettori del reddito di
cittadinanza (nonostante anche lì ci siano state intromissioni e poco rispetto
dei ruoli).
Ho lavorato in
sinergia con l’ufficio dei servizi sociali (e continuerò a farlo) grazie al
quale abbiamo partecipato al bando “Educare in comune e Fermenti”, ho
collaborato nella distribuzione dei buoni spesa e sono sempre stata in prima
linea per tutelare e dare voce alle fasce più deboli.
Durante la
prima ondata della pandemia sono stata promotrice dell’iniziativa “L’albero
più bello” per creare partecipazione e lo sportello di ascolto per
garantire un supporto psicologico qualificato.
Mi sono
impegnata per dare la possibilità ai bambini di Calvizzano di andare al mare e
agli over 60 a teatro. Non per ultimo le commissioni che continuerò a fare con
diligenza e impegno.
Oggi, come
nuova forza di opposizione, vogliamo guardare al futuro e CONTINUARE a
impegnarci per realizzare veramente qualcosa di concreto. Siamo ancora più
pronti a raccogliere le istanze di tutti i cittadini, a incontrare le
associazioni per fare il bene della nostra Calvizzano, “non il bene
dell’amministrazione” come più volte purtroppo è stato detto da qualcuno.
Ai vecchi
membri dell’opposizione faccio il mio più grande in bocca al lupo. Li invito a
fare meno i moralizzatori e a smetterla di passare per i salvatori della
patria.
E concludo
attendendo. Tempo al tempo.
Dott.ssa
Marzia Mazzei
La
risposta del sindaco
E’ con grande rammarico, che scrivo queste righe, replicando ad una lettera
scritta dalla consigliera comunale Dott.ssa Mazzei Marzia, in cui ha dimostrato
ancora una volta la sua ingenuità, questa volta, però, mendace e pretestuosa.
Mi sforzerò a non infierire,
perché’ sarebbe come sparare sulla croce rossa e non lo farò soprattutto per il
grande rispetto che nutro nei suoi confronti e nei confronti della sua
famiglia.
Questa situazione incresciosa, nei
confronti della Dott.ssa è l’unico dispiacere che mi resta in tutta questa
assurda storia, perché’ ritengo che lei sia una persona estremamente onesta e
perbene, ma colpevolmente ingenua.
E’ ingenuo pensare di marinare di
nascosto (non voglio dire vigliaccamente) insieme ai vari compagni di merenda,
un consiglio comunale in cui all’ordine del giorno si discute il bilancio, con
l'obiettivo di far fare una pessima figura al proprio sindaco, salvo poi
meravigliarsi per la revoca delle deleghe da assessore.
E’ ingenuo pensare di tramare di
nascosto (per non dire vigliaccamente) e concordare le dimissioni contestuali,
insieme ai consiglieri di opposizione, per mandare il Sindaco a casa e far
cadere l'amministrazione, non pensando ai danni che Calvizzano avrebbe subito;
e poi meravigliarsi dell’estromissione dalla maggioranza.
A questo punto è lecito pensare che
troppa ingenuità, rasenti la malafede. Essere giovani, (anche se oltre i
trent'anni bisogna imparare ad assumersi le proprie responsabilità), non
giustifica la mancanza di rispetto umana ed istituzionale che avete dimostrato
nei miei confronti e nei confronti dei vostri colleghi consiglieri. Una crisi
in politica, anche estrema, è legittima, ma la si affronta guardando negli
occhi il proprio interlocutore e non nascondendosi come conigli.
Delle capacità politiche della
Dott.ssa Mazzei, non ne abbiamo ricordo, visto che il sottoscritto l'ha
condotta per mano (come era mio dovere fare), sia agli incontri dell’Ambito a
Melito, sia a Fisciano per la sottoscrizione della convenzione con il banco
alimentare, sia instradandola per il centro estivo dei bambini e per il Teatro
per gli over 60.
In merito all'avviamento dei
percettori del reddito di cittadinanza ai progetti di pubblica utilità la
Dott.ssa ne sa ben poco o quasi nulla. E’ stato un lavoro che abbiamo condotto
in sinergia con l'ufficio dei servizi sociali e con il supporto del centro per
l'impiego territorialmente competente. L'unico ricordo che avremo, sarà la
panchina rossa installata in Villa Calvisia, dedicata alle donne vittime di
violenza. Iniziativa lodevole ma credo sia pochissimo in 10 mesi da assessore e
consigliere.
Per quanto riguarda le accuse
gratuite rivolte nei miei confronti, tutti possono testimoniare che il
sottoscritto da sempre è aperto al dialogo, dando massimo spazio a tutti, con
dei chiari dinieghi a proposte irricevibili, così com'è accaduto con le richieste
presentate da alcuni esponenti riconducibili al vostro gruppo politico.
Purtroppo, in politica, essere
condizionati nelle proprie scelte, non la rende una donna libera, inducendola a
fare errori imperdonabili, di cui la sua estrema ingenuità, non le consente di
comprenderne la gravità.
Ancora oggi, non sono chiari i
motivi per cui il suo gruppo, a cui lei appartiene, abbia compiuto una scelta
così scellerata. La invito, per soddisfazione anche dei nostri elettori, nel
prossimo consiglio comunale ad un dibattito pubblico live o in streaming, in
cui si possano chiarire le posizioni e tutti finalmente possiamo comprendere
il perché’ di questo suicidio politico.
La saluto cordialmente,
ribadendole la mia stima morale ed intellettuale.
Il Sindaco
Giacomo Dr. Pirozzi
