C’è una profonda distinzione tra l’essere una fonte e
lo spingersi a fare lo spione. Nella mia carriera giornalistica, iniziata nel
1990, ho sempre mantenuto una linea chiara e invalicabile: il rispetto della
deontologia prima di tutto. Non ho mai confuso il diritto-dovere di informare
con la tentazione di tradire la fiducia o di piegarmi a giochi di potere. Una
fonte è qualcuno che aiuta a illuminare la verità. Uno spione, invece, la
svende. E io non ho mai avuto dubbi su quale strada seguire. E’ semplicemente
una riflessione generica, senza alcun riferimento specifico. Chi mi conosce, sa
bene qual è il mio modo di affrontare gli argomenti: con rispetto, rigore e
coscienza, pur commettendo errori, perché
errare è umano.
Mi.Ro.