La redazione di Calvizzanoweb pubblica la lettera in forma anonima, nel rispetto della volontà dell’autore, come contributo al dibattito pubblico e alla difesa del diritto di cronaca, cardine di ogni democrazia
“Quando si sceglie di intervenire nel dibattito pubblico, sarebbe bene farlo sui fatti e sulle idee, non sulle persone e, ancor meno, sui familiari che nulla hanno a che vedere con l’attività giornalistica o politica”, scrive l’autore.
“Tu, Mimmo, al contrario di quanto qualcuno lascia
intendere, ci metti sempre la faccia, senza se e senza ma, e firmi ogni
articolo che pubblichi. Il tuo lavoro non è fare propaganda, ma raccontare ciò
che accade sul territorio, comprese le scelte di chi cambia più volte casacca
in così poco tempo: un dato di fatto, non un’invenzione”.
L’autore sottolinea che raccontare e analizzare i
fatti politici non equivale ad attaccare le persone: “se un politico decide di
intraprendere nuovi percorsi, è legittimo parlarne e analizzarne la coerenza
politica. Questo non è ‘accanimento’, ma esercizio della libertà di stampa.
Piuttosto che accusare chi fa informazione, sarebbe più utile spiegare ai cittadini
le ragioni reali di certi passaggi politici. La critica non è un attacco: è
parte del confronto democratico”.
La lettera si chiude con un messaggio chiaro e
diretto:
“Tu, Mimmo, informi con indipendenza, senza padroni,
senza interessi di parte e, soprattutto, senza paura. E’ questa la verità che
qualcuno non riesce ad accettare, e per questo continua a starti contro”.
