Con l'ampliamento del deposito di Piscinola verrà realizzata una nuova arteria viaria che sbucherà, grazie alla Strada Privata D’Amore, all’altezza del Parco Diguilandia, creando così una seconda uscita per Mugnano sulla strada Santa Maria a Cubito, oltre al famoso Bivio con via Napoli
Via Santa Maria a Cubito è nata per essere una strada fondamentale per i collegamenti di Napoli e della provincia, costruita in epoca borbonica e inaugurata in epoca unitaria per collegare Napoli fino a Sessa Aurunca. Questa strada è stata la fortuna di tanti centri della provincia che hanno avuto così modo di avere un collegamento con il centro città che, alla sua costruzione, era perfettamente funzionale alle richieste, e che ha permesso loro di avere un progresso economico abnorme. Ciò ha causato anche un non indifferente arricchimento culturale, permettendo, in un’epoca in cui la provincia era un mondo ulteriore alla città, di iniziare i contatti con quello che ai tempi era la metropoli napoletana, anticipando o quantomeno preparando il terreno alla metropolitanizzazione della provincia, il suo inglobamento alla realtà cittadina.
Via Santa Maria a Cubito è stata protagonista non solo nell’economia della provincia ma anche nel trasporto, specie in quello pubblico locale: il suo tragitto è stato quello che ha permesso la nascita di mezzi di trasporto, ora non più presenti e soprattutto compianti, che hanno agevolato ulteriormente il collegamento tra Napoli e i suoi casali a nord, come la Ferrovia Alifana e le Tramvie di Capodimonte.
Tuttavia, la funzionalità di questa strada non è più al passo dalla sua importanza: da strada extraurbana che portava ai centri delle periferie, con l’urbanizzazione è diventata una strada cittadina fagocitata, attorno alla quale si sono sviluppati anche i centri cittadini più moderni di quelli che erano una volta i paesini fuori le mura di Napoli e che oggi sono vere e proprie città.
Nonostante questo, ancora oggi i comuni, uno su tutti Napoli, fanno affidamento su questa strada per i propri collegamenti, e il vero problema è che anche i progetti futuri vertono inesorabilmente a servirsi anche di questo collegamento: a Marzo è stato presentato il progetto dei nuovi svincoli della Tangenziale che arriverà a Chiaiano tramite Viale dei Ciliegi, e questo porterà comunque un traffico sostenuto su via Santa Maria a Cubito per tutte quelle zone tra Qualiano e Frullone che vorranno prenderla; ed è in via di costruzione l’ampliamento del deposito di Piscinola che creerà una nuova arteria viaria che sbucherà, grazie alla Strada Privata D’Amore, all’altezza del Parco Diguilandia, creando così una seconda uscita per Mugnano sulla via oltre al famoso Bivio con via Napoli.
Sia chiaro: nulla in contrario contro questi progetti viari, che anzi sono necessari e utili per la viabilità cittadina sia di Napoli che dei comuni limitrofi… Ma siamo sicuri che via Santa Maria a Cubito possa sopportare tutto questo? Che i comuni che basano la propria viabilità su questa strada possano sostenere questi progetti e il traffico che comportano?
Su questa strada finisce tutto il traffico di Marano (che non ha altri sbocchi lineari per raggiungere Napoli, via Marano-Pianura e via Camillo Guerra non sono strade che possono sostenere questo tipo di traffico né che permettono il collegamento agevole che permette questa strada), di Qualiano (il cui centro si è sviluppato anch’esso lungo questa via), di Mugnano (o meglio parte di esso, data la presenza delle uscite sulla Circumvallazione Esterna e sull’Asse Perimetrale), di Chiaiano (sia della sua strada principale, via Emilio Scaglione, sia delle zone più periferiche tra il Tirone e la Cupa dei Cani), e anche della Zona Ospedaliera (una delle mete più raggiunte e grazia alla quale si forma più traffico, motivo anche per cui è da tempo in progetto la Strada Occidentale per collegarsi alla Tangenziale); una situazione che già oggi rende l’equilibrio del traffico in questa zona delicatissimo, al punto che dei lavori in via Cupa del Cane, strada poco trafficata, sono riusciti a imbottigliare completamente per giorni il traffico tra Marano e Chiaiano, e al punto che basta il mercato rionale di Mugnano a cambiare radicalmente le sorti del traffico suburbano.
L’urbanizzazione selvaggia non permette soluzioni facili, economiche, o anche solo fattibili; ma dinanzi a tutto questo, non sarebbe giusto che le amministrazioni coinvolte, che dipendono da questa strada, si coordino, si concentrino sull’obiettivo di alleggerire il traffico su questa strada e si cimentino, dove possibile, perfino a crearne un’alternativa, potenziando la viabilità esistente e soprattutto creando un trasporto pubblico locale efficiente?
Gianpaolo Cacciapuoti