Esclusiva Calvizzanoweb: ecco il progetto ufficiale della Gronda Ovest presentato al MIT. Le novità: una stazione di collegamento anche con la Linea 1 e una linea bus elettrica circolare per Calvizzano e Marano
La stazione di ricarica delle navette (flotta di 6 navette elettriche di cui 2 di scorta) sarà nelle vicinanze dello Stadio Nuvoletta di Marano, mentre il ricovero sarà ubicato nell’area del CRM di Qualiano. Per i costi, la richiesta è levitata da 640 a 826 milioni di euro circa, con un aumento di 186 milioni
Il 30 maggio è scaduto l’Avviso 3 del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti per la richiesta di fondi ordinari per la
programmazione nel settore del Trasporto Rapido di Massa, e, in esclusiva,
Calvizzanoweb può mostrare la proposta ufficiale che la Città Metropolitana di
Napoli ha presentato proprio al MIT per il Trasporto Pubblico Locale nella zona
di Napoli Nord, in accordo anche col PUMS che è stato approvato nel 2023.
Il progetto, e quindi tutti i documenti presentati al
MIT, sono stati approvati il 24 maggio, e sono pubblicati sull’Albo Pretorio
della Città Metropolitana al seguente link: http://85.18.227.37:8087/visdelibera.aspx?env=p&idp=3686036
.
Il progetto è sempre la Gronda Ovest, la
metropolitana leggera che la Città Metropolitana ha proposto già il 28 gennaio
di quest’anno; il piano, tuttavia, presenta delle novità.
La prima novità è l’estensione ulteriore fino
alla stazione di Piscinola-Scampia: come già mostrato a gennaio, dalla
Circumvallazione Esterna la Gronda devia verso l’Asse Perimetrale
Melito-Scampia, la sovrappassa con un ponte ad arco e giunge alla stazione di
Cupa Perillo (o Viale della Resistenza), tra l’attuale zona del campo rom (che
verrà sgomberata), l’isola ecologica di Scampia e l’ex Centrale del Latte.
Da qui, la Gronda prosegue parallela alla SP500, passando vicino alle case
popolari di via Cartesio, e si attesta in via Oliviero Zuccarini, a 300m circa
dalla stazione della Linea Arcobaleno e della Linea 1.
La zona in cui dovrebbe nascere la stazione di
interscambio è proprio nell’area verde retrostante il Lotto H.
Nell’ordine: estensione del progetto della
Gronda, visione su mappa satellitare, zona in cui nascerà la stazione di
Piscinola-Scampia.
La vera novità è un’altra: come compensazione al
tragitto finora progettato, di cui si è a lungo discusso su questo blog e che
più di una volta ha suscitato, purtroppo senza risultati, dibattiti nella
comunità locale (specie a Marano, dove
l’assenza dei collegamenti progettati è stata una grave mancanza e la lenta
reazione di istituzioni e affini è stata deludente), è stata progettata una
linea circolare su gomma: un sistema di E-way traffic bus
con l’istituzione di un percorso circolare con 4 bus/navetta elettrica da 9 metri
lungo la viabilità esistente (e parzialmente da riconfigurare in alcuni tratti)
dal comune di Marano di Napoli attraverso i comuni di Mugnano e Calvizzano.
Il tragitto ipotizzato è quello di via Raffaele
Granata, la strada che fu progettata per ospitare il famoso ormai
abbandonato progetto del MicroMetrò, il tram che avrebbe dovuto portare
da Piscinola a Giugliano seguendo parte del vecchio percorso dell’Alifana.
Questo percorso è esattamente quanto è stato
proposto come prima variante del progetto della Gronda proprio qui su
Calvizzanoweb il 3 febbraio 2025.
A sinistra, la linea bus elettrica
circolare presente nel progetto; a destra, la proposta di baffo di collegamento
per la Gronda Ovest.
La stazione di ricarica delle navette (flotta di 6
navette elettriche di cui 2 di scorta) sarà nelle vicinanze dello Stadio
Nuvoletta di Marano, mentre il ricovero sarà ubicato nell’area del CRM di
Qualiano.
La linea bus circolare è parte integrante di questo progetto, e infatti
l’acquisto degli autobus sono parte integrante della spesa del materiale
rotabile, che quindi consterà di 11 treni e 6 bus elettrici.
La novità non finisce qui: secondo l’Analisi
Trasportistica, anche se non è obiettivo del piano presentato ora al MIT, sarà
oggetto di studio nello Studio di Fattibilità una linea BRT (Bus Rapid
Transit) che da Villaricca dovrebbe portare a Chiaiano: riprendendo
quindi quasi totalmente il progetto del MicroMetrò, si dovrebbe avere un
percorso praticamente uguale a questo bus ma che, con una viabilità dedicata il
più possibile, dovrebbe arrivare alla stazione della Linea 1 di Chiaiano.
L’obiettivo, secondo il rapporto, è una nuova
viabilità dedicata, per permettere di superare le criticità esistenti nell’area
di Marano e Mugnano, al confine con Napoli lungo la Via Santa Maria a Cubito e
lungo Via Antica Chiaiano, per consentire al tracciato di connettersi al nodo
della Stazione di Chiaiano della Linea 1, prevedendo anche un tratto attraverso
l’esistente area del Deposito ANM della Metropolitana.
In poche parole, si potrebbe pensare di avere questo nuovo BRT (che, come
scritto nell’analisi, potrebbe anche essere una tramvia) con una nuova strada
come quella che è stata presentata anche qui su Calvizzanoweb, parlando
dell’estensione del deposito di Piscinola.
Se la strada parallela alla via Santa
Maria a Cubito fosse progettata come proposto qui su Calvizzanoweb (in
arancione), questo potrebbe essere un possibile tracciato per il BRT per
Chiaiano.
Ovviamente, per completare il progetto del PUMS, è
presente (sempre per le future progettazioni) il piano di estendere il
collegamento fino a Licola e Varcaturo con un BRT di 18km.
Anche in questo caso, la linea è progettata come una
metropolitana leggera a doppio binario in viadotto su rotaia ad automazione
integrale, senza guidatori (driverless) e senza personale fisso nelle stazioni,
con presenza di Agenti itineranti che svolgono principalmente le funzioni di
assistenza al Pubblico, controllo titoli di viaggio e sorveglianza. L’esercizio
è ipotizzato 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, dalle 6 alle 23.
Al 20 maggio, quando si è tenuta nella Sala dei Baroni
del Comune di Napoli alla presenza di Nino Simeone (consigliere comunale di
Napoli), Edoardo Cosenza (assessore ai trasporti del Comune di Napoli) e
Roberto Fico (ex Presidente della Camera dei Deputati), il progetto della
Gronda era ancora presentato come una monorotaia sopraelevata; tuttavia,
secondo le disposizioni sindacali, per quanto sia quella l’intenzione nulla è
ancora deciso, ed è previsto in conferenza dei servizi successivamente la potenziale
modifica del progetto per adeguarlo alle necessità, e quindi anche la scelta
ufficiale della modalità di trasporto (come ribadito in più punti nella
Relazione Generale).
Diapositiva del convegno del 24 maggio
nella Sala dei Baroni. Fonte Augusto Cracco
Il cadenzamento ipotizzato nelle ore di punta è di 5
minuti, con l’infrastruttura dimensionata per una prestazione massima di 3
minuti. La capacità di trasporto offerta ogni 5 minuti è di 7200 persone per
ora per direzione (quindi ogni ora, in ogni direzione di marcia, possono essere
trasportate più di settemila persone).
Le stazioni inoltre saranno attrezzate per
intermodalità e ciclo-pedonalità: saranno tutte dotate di parcheggio
intermodale e di ciclostazioni per ricovero biciclette, bike sharing e mobilità
dolce.
A queste, si aggiungeranno poi ulteriori linee circolari di adduzione, che
grazie alla Gronda, al BRT e alla linea bus circolare potranno essere più
brevi.
Mappa dei parcheggi intermodali e delle
linee di adduzione ulteriori.
I documenti pubblicati
presentano anche nuove informazioni: sono già state presentati degli elaborati
delle componenti infrastrutturali della Gronda: la sede dei binari, i pilastri,
le stazioni.
Dato che la sopraelevata sarà posta nella zona
spartitraffico tra le carreggiate della SP1, dove sono presente varie
alberature, queste verranno sostituite con piante di oleandri e edera
rampicante sui pilastri. Nel tratto che va dalla deviazione verso la SP500
fino a Scampia, invece, saranno piantati dei lecci.
È mostrato anche la modalità di alimentazione dei treni, che non sarà in linea aerea ma bensì a terza rotaia.
È presente anche un elaborato del ponte ad arco che
permetterà alla Gronda di superare la SP500 per raggiungere Cupa Perillo.
Nell’ordine: elaborato del ponte ad arco,
zona in cui verrà costruito il ponte.
Sono presenti anche vari documenti di progettazione
del deposito CRM, degli impianti elettrici e idraulici, degli impianti di
sicurezza, e degli impianti di comunicazione e sicurezza dei mezzi di
trasporto.
Sono presenti anche i documenti di progettazione del Posto Centrale Operativo,
che sarà presente nel deposito a Qualiano. Il deposito avrà anche un impianto
fotovoltaico.
Per quel che concerne i costi, la richiesta è levitata
da 640 a 826 milioni di euro circa, con un aumento di 186 milioni. Tra
gli aumenti, 25 milioni per le opere accessorie e 43 milioni circa per
l’acquisto di veicoli (cifra che comprenderà anche l’acquisto di navette
elettriche).
Pe quanto riguarda i tempi di realizzazione, si
prospettano 3 anni per tutti gli adempimenti progettuali e burocratici e
altri 8 anni circa per la costruzione e messa in esercizio dell’opera,
con un tempo di arrivo stimato quindi al 2036.
In conclusione, dopo tante tribolazioni questo è il
progetto che verrà presentato al MIT, e potrebbe avere buone chances di essere
finanziato.
Questo ovviamente non è che l’inizio: sia per quanto
concerne il collegamento delle zone non direttamente coinvolte, il cui
coinvolgimento è stato ottenuto con una linea bus circolare elettrica, sia per
quanto concerne tutto quel che potrà essere necessario a migliorare il
progetto, con le conferenze dei servizi per la progettazione del PFTE.
Quel che è importante è far uscire dall’oblio
trasportistico l’area giuglianese, una zona di ben 350mila abitanti destinata
da 50 anni ormai al solo trasporto privato che ha bisogno di questo e altro per
poter essere una zona ancora più vivibile, una pretesa giusta e non di poca
importanza per questa città fuori la città di Napoli.
Progetto della Gronda Ovest inserito nella mappa dei trasporti campani
Gianpaolo Cacciapuoti