Addio a Costanzo Ioni, poeta e voce dell’avanguardia: ha vissuto a Marano più di dieci anni. Al funerale ha partecipato anche il sindaco Morra

 

“Addio a Ioni, poeta e voce dell’avanguardia”: così è intitolato un articolo a firma di Eugenio Lucrezi, noto scrittore, giornalista e musicista, pubblicato venerdì 2 agosto sulle pagine napoletane del noto quotidiano “la Repubblica”. Costanzo Ioni, 71 anni, una figlia, poeta,  ha abitato a Marano diversi anni. Nel 1993 si candidò a sindaco nelle fila dell’allora Pds: come abbiamo già scritto, ottenne 3.756 voti, ma non riuscì ad andare al ballottaggio, dove Bertini prevalse su Antonio Cesaro, diventando sindaco di Marano. Ioni rivestì il ruolo di capogruppo del Pds: restò in Consiglio fino al 1996, quando Bertini venne mandato a casa, in quanto non fu approvato il bilancio di previsione. Nella lista dell’allora Pds si candidò anche l’attuale sindaco Matteo Morra, all’epoca poco più che ventenne, che ha partecipato ai funerali svoltosi nella chiesa di Santa Lucia al Monte di Corso Vittorio Emanuele.

Ioni, oltre a essere un politico di sinistra, era un poeta di valore.

“Viene a mancare – scrive Lucrezi – ai suoi cari, alla città e alla poesia italiana, un poeta, performer, organizzatore e animatore di eventi e manifestazioni sempre mirate al coinvolgimento dei giovani poeti e all’incontro con la gente comune. Nel suo lavoro l’impegno intellettuale e l’azione civica sono sempre andati di pari passo.

La sua poesia è un unicum: ispirata ai canoni, in quegli anni innovativi, del mistilinguismo e della contaminazione tra lessici arcaici e dialetti, nobili e plebei, si è sempre tenuta lontana dall’impervietà a volte escludente di alcune esperienze coeve”.

Organizzatore di incontri e manifestazioni, Ioni ha sempre posposto iniziative tutte creative. “Basti pensare a “Sott’e bombe”, serie di incontri a cadenza annuale organizzati negli ipogei del centro storico e finalizzati all’incontro tra poesia, archeologia e storia; e a “Veduta Leopardi”, da lui gestita per 10 anni sulle suggestive scale che dal corso Vittorio Emanuele portano a palazzo Cammarota, residenza leopardiana.

Nel chiudere la manifestazione dello scorso anno – conclude Lucrezi -, il poeta chiese aiuto ai giovani poeti per l’organizzazione delle successive edizioni. Era stanco. Il testimone sarà raccolto, la prossima edizione si intitolerà “Veduta Costanzo”.

 

 

 

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