Calvizzano, a novembre 2011 fu ridato il “verde strappato” agli abitanti delle cooperative: l’osservazione al puc dei cittadini fu accolta all’unanimità in Consiglio comunale. Nel video la prova

A febbraio 2020, prima che venisse approvato il Puc dall'ex triade commissariale, consigliammo la visione del filmato, pubblicato all'epoca (nov. 2011) dal sito calvizzanonline,  anche all’ing. Giovanni Ulini, il professionista casertano,  in servizio dal 24 luglio 2018 presso l’Ufficio di Staff della Commissione straordinaria, che ha curato l'iter per la riadozione del puc, interfacciandosi sia con il responsabile del settore urbanistica (l’architetto Elena Biagia Mucerino, fino agli inizi di gennaio 2020, poi con l’ing. Giovanni Ferrante Cavallaro) che con la redattrice del nuovo strumento urbanistico, l’ing. casertana Renata Tecchia




Approfondimento

L’osservazione dei condomini “Parco Pineta 75” alla proposta di riadozione P.U.C. dei Commissari straordinari e quella del Partito democratico


Premessa
Il condominio “La Pineta 75” è composto di 3 fabbricati che insistono su un suolo  che rientra nel piano di edilizia economica e popolare approvato con delibera consiliare n.156 del 1978. In virtù del suddetto Piano lo stesso condominio, all’epoca costituito nelle forme della  cooperativa edilizia, poté beneficiare delle previsioni di cui alla legge 167 del 1962 in materia di edilizia economica popolare, acquistando, a seguito di provvedimento di concessione del Comune di Calvizzano e relativa convenzione, il diritto di superficie per 99 anni dell’area sulla quale sorgono i fabbricati.
Adiacenti il condominio si estendono due terreni di proprietà privata  e precisamente quello formato dalle particelle 73, 175 e 176 del Foglio 2 e quello immediatamente adiacente che secondo il P.E.E.P. e il P.R.G. sono destinati a verde collettivo, nell’ottica di completamento e riqualificazione dell’intera area P.E.E.P.
La destinazione di tali aree a verde collettivo (area F) ha sempre scoraggiato il Condominio in qualsiasi tentativo di procedere al loro acquisto per completare e ottimizzare le strutture condominiali.
Non solo. Il Condominio ha dovuto, per lunghi anni, sopportare e subire lo stesso stato di abbandono dei terreni accollandosi spesso, anche dal punto di vista economico, interventi di pulizia e disinfestazione delle aree onde evitare conseguenze ancora più gravi dal punto di vista igienico-sanitario.
Nel 1998 il Comune di Calvizzano, con delibera n.35 del 30.6.98 approvava la realizzazione ai sensi dell’art.11 legge 493 del 93 di un programma teso al recupero urbano (PRU) e alla riqualificazione della zona urbanistica inerente il Piano di zona legge 167 del 1962 conferendo l’incarico professionale per la redazione del progetto al Prof. Ing. Renato Cristiano.
La realizzazione di tale piano, in conformità degli strumenti urbanistici vigenti, prevedeva, fra l’altro, la realizzazione di strutture di verde attrezzato sui suoli confinanti con il condominio “La Pineta”, onde evitare che la 167 restasse “solo un agglomerato di case abbandonate.
Con delibera G.M. 52 del 17/03/98 veniva indetta gara di licitazione privata per l’affidamento dei lavori.
Con Delibera G.M. 180 del 1998 si procedeva all’aggiudicazione definitiva in favore della società “CO. GE. SA.” quindi si approvava lo schema di contratto e s’incameravano le polizze prestate a garanzia della ditta aggiudicatrice.
All’atto della presa di possesso e consistenza delle aree sulle quali realizzare la pista polivalente ed il campo di bocce, si riscontrava che parte di essa era investita da infrastrutture interessate da domanda di condono edilizio ad oggi ancora esistenti.
L’allora Sindaco, Giuseppe Salatiello, investiva del problema il Consiglio Comunale, il quale deliberava con atto nr. 23 del 21/06/99 di delocalizzare le opere di verde attrezzato, di sospendere la stipula del contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori, di provvedere alle operazioni necessarie a svincolare il terreno concesso all’ I.A.C.P..
Tale provvedimento mai comunicato al Condomino “La Pineta” benché lesivo della sua legittima aspettativa alla riqualificazione dell’area immediatamente prospiciente e confinante mediante la realizzazione di verde attrezzato attesa per oltre 10 anni, veniva conosciuto dal Condominio solo a seguito della richiesta di chiarimenti inoltrata dal Condominio stesso al Comune.
Infatti, con nota nr. 11084 del 28/11/2001, il difensore civico, in riscontro alla richiesta di chiarimenti avanzata dal condominio, rendeva noto che: “l’Area posta in adiacenza alla coop. “La Pineta 75”, individuata dal piano di zona come attrezzature collettive è stata destinata ad edilizia convenzionata a scopo residenziale mentre sono state delocalizzate le opere relative alla realizzazione di una pista polivalente e di un campo di bocce dall’area prospiciente la Coop “La Pineta 75” all’area adiacente la CA 13.

Conclusione
I sottoscritti proprietari di unità immobiliari comprese nell’edificio “Parco Pineta 75” di codesto Comune, precisamente in via Aldo Moro, 7-31, fanno presente quanto segue:
di fronte all’edificio sopra indicato si estende un appezzamento di terreno di proprietà privata (compreso tra la detta coop “La Pineta”, la via A. Moro e la neonata strada via Vittorio Bachelet, già strada PEEP), destinato a “B2 - zona di integrazione residenziale”, nella proposta di piano urbanistico, approvata con Deliberazione della Commissione Straordinaria nr. 93 del 15/11/2019.
Tale destinazione appare del tutto incomprensibile, in considerazione dell’alta densità abitativa della zona e della pressoché totale mancanza di verde pubblico attrezzato e non, e comunque di aree destinate a servizi.
Inoltre, si fa presente che la creazione di ulteriori unità abitative in un’area già congestionata, pregiudicherebbe gravemente la vivibilità del quartiere.
Per i motivi sopra esposti, si chiede che la Commissione Straordinaria prenda in considerazione la possibilità di cambiare la destinazione d’uso dell’area stessa in verde attrezzato come, tra l’altro, era originariamente prevista nel piano PEEP.
Ciò detto, nel richiedere il ripristino dell’originaria destinazione d’uso dell’area in oggetto, compresa tra la Cooperativa, la via A. Moro e la neonata strada PEEP,

si osserva che
·        nella zona PEEP risultano già costruzioni per un totale di ca. 140.000 mc, tutti destinati ad edilizia per uso residenziale per un totale di oltre 1600 vani catastali;
·        è la zona di Calvizzano con la più alta densità demografica con circa 1500 abitanti ossia si registra la concentrazione di oltre il 10% dell’intera popolazione in meno dell’uno % (1%) del territorio comunale (vedi tav. 10c. Anagrafe edilizia – sezioni censuarie);
·        è la zona di Calvizzano con il maggiore IF (indice fondiario) ovvero il più intensivo sfruttamento del suolo e del territorio; come si evince dalla tav. 1 “Consistenza Edilizia”, infatti, è l’unica zona in cui vi sono edifici di oltre 4 piani  Fuori terra (in molti casi 7 piani).;
·        a prescindere dalle imprecisioni della tavola 13 che annovera come parcheggio esistente la Villa Calvisia e come verde pubblico attrezzato una zolla di terreno posta tra via A. Moro e via S. Pertini (terreno che ad oggi risulta inaccessibile perché ricadente in una zona residenziale delimitata e chiusa da cancello), la zona PEEP, considerata l’incidenza demografica e la densità edilizia, risulta carente di spazi e attrezzature pubbliche;
·        nella zona in esame, l’incremento delle unità edilizia residenziali di ogni tipologia avrebbe impatti negativi su:
-          concentrazione e congestione di traffico veicolare per il sovraccarico della rete stradale con significative ripercussioni sul traffico e sulla sicurezza ed in contrasto con ogni piano di Protezione Civile che possa prevedere l’evacuazione della popolazione;
-          abbassamento degli standards urbanistici già insufficienti;
-          vulnerabilità del territorio con una maggiore superficie impermeabilizzata;
-          peggioramento della qualità dell’aria ed innalzamento della concentrazioni di polveri sottili e gas nocivi ed onde radio ed elettromagnetiche;
-          sovraccarico dei sotto-servizi, (adduzione e smaltimento acqua, gas, energia elettrica, telecomunicazioni);  
       
Si è calcolato, sia pure in maniera approssimativa che nella detta zona si è finora costruito con indici altissimi che vanno oltre il 60% come rapporto di copertura superficiale ed arrivano fino a 8/10 mc/mq come indice di edificabilità fondiaria, il tutto in mancanza di strutture aggregative, culturali, luoghi di culto, verde attrezzato e parcheggi, con una superficie viaria del tutto insufficiente ad assorbire il traffico generato dalla già altissima densità demografica ed abitativa e con ogni probabilità, senza il rispetto degli standards urbanistici minimi prescritti dal DM 1444 del 1968 che prevede di riservare:
-         9 mq/abitante quale verde attrezzato
-         4,5 mq/abitante per le strutture destinate all’istruzione
-         2,5 mq/abitante per i parcheggi
-         2mq/abitante per le strutture di interesse comune.
Tanto si sottopone all’attenzione delle SS.LL. nella certezza che riconosciuta la correttezza delle tesi su esposte, vogliano dar corso a tutto quanto con la presente missiva si richiede.

Amministratore pro tempore
del Condominio “La Pineta 75”
avv. Michele Pelliccio


Osservazione Partito democratico quartiere cooperative

…Infine si richiede di voler operare una modifica nella zonizzazione inerente il quartiere delle cosiddette cooperative, nella zona indicata nel grafico allegato, costituente un’area di snodo fondamentale per l’intera zona, densamente abitata e interessata dalla presenza di scuole e uffici pubblici. In proposito si premette che con la osservazione in esame non si richiede come solito la trasformazione di una zona in edificabile, ma al contrario di eliminare la edificabilità per trasformarla in zona destinata ad attrezzature pubbliche. E ciò in quanto l’area si trova in un punto strategico del territorio comunale, in un’area già iper edificata (anche per effetto della realizzazione in sopraelevazione di piani abusivi ai fabbricati in zona PEEP), costituente l’unica ancora destinabile a servizi dell’intero quartiere. Non a caso in passato tale area era destinata a tale destinazione di attrezzature pubbliche, destinazione modificata in Consiglio comunale per scelte opache dettate da interessi clientelari. Ed infatti sul punto vi sono stati in passati  forti dibattiti tra chi voleva riportarla alla originaria destinazione e chi  avversava tale decisione. Che comunque fu accolta all’unanimità con la destinazione ad attrezzatura pubblica. Nella previsione attuale tale sofferta decisione è stata nuovamente rivista, con la previsione per tale zona della  possibile  edificabilità.  Si richiede di voler riportare nuovamente la destinazione di tale area, meglio specificata nel grafico allegato, ad attrezzature ad uso pubblico con la espressa previsione di inedificabilità della stessa.


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