Nando Dalla Chiesa con i fratelli dell’eroe Salvatore Nuvoletta in una pizzeria napoletana: “ho mangiato una delle pizze più belle della mia vita”

Di passaggio a Napoli, Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia il 3 settembre 1982, a Palermo, in via Isidoro Carini, in un attentato nel quale persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo, ha rivisto Gennaro ed Enrico Nuvoletta, fratelli dell’eroe Salvatore, ammazzato dalla camorra a Marano il 2 luglio 1982.

L’ex parlamentare (scrittore, docente universitario: due volte deputato e una volta senatore) ha lanciato un post sulla sua pagina social, inviatoci da Enrico Nuvoletta: “Le scorte di una volta. Questi due signori – scrive - con i quali mi vedete seduto in una pizzeria di Napoli sono Enrico e Gennaro Nuvoletta, entrambi già carabinieri, fecero per anni da scorta a mio padre ai tempi del terrorismo. Un altro fratello, il più piccolo, Salvatore, anche lui carabiniere, venne ucciso dalla camorra a 20 anni. Ora collaborano con Libera. E’ stata una delle pizze più belle della mia vita”.    

Nando Dalla Chiesa è stato a Marano, a Piazza della Pace, il 2 luglio 2007, durante una manifestazione per ricordare in carabiniere Nuvoletta, a distanza di 25 anni dalla sua morte.

Foto e l’articolo vennero riportati sul giornale L’attesa, in quel periodo diretto da Mimmo Rosiello (fondatore insieme a Stefano Rinaldi).

L’articolo pubblicato all’epoca

Gennaro Nuvoletta: “mio fratello Salvatore, eroe due volte”

 Prima di essere ammazzato riuscì a mettere in salvo il ragazzino seduto sulle sue gambe

La foto sopra riportata venne scattata  il 2 luglio 2007 a Marano, a Piazza della Pace, durante una manifestazione per ricordare in carabiniere Nuvoletta, a distanza di 25 anni dalla sua morte. A sinistra Bruno D’Aria (il ragazzo salvato dal carabiniere, nel 2007 aveva 34 anni); alla sue spalle si intravede Lucio Di Pietro, all’epoca Procuratore antimafia; poi seduto, il papà di Salvatore, Ferdinando Nuvoletta (morto a novembre 2018: aveva 93 anni); Nando Dala Chiesa; Gennaro Nuvoletta e il generale Maurizio Scoppa. Nelle prime ore del 2 luglio 1982, Salvatore Nuvoletta, carabiniere in servizio presso la stazione di Casal di Principe, si trovava al Corso Europa a Marano. Qui fu colpito da un gruppo killer che, da brevissima distanza, esplose numerosi colpi di pistola, colpendolo al volto e al torace. Salvatore riuscì a scaraventare a terra Bruno D’Anania, un ragazzino di appena 9 anni che, in quel momento, stava seduto sulle sue gambe. Grazie a quel gesto, D’Aria uscì miracolosamente illeso, anche perché riuscì a fuggire nel sottoscala di un palazzo adiacente al luogo del delitto. Nel 2007, quel ragazzino aveva 32 anni, e non volle mancare alla cerimonia di commemorazione del venticinquesimo anniversario dell’uccisione del carabiniere Salvatore Nuvoletta, svoltasi a Piazza della Pace.

Dopo un anno e mezzo di ricerche- dichiarò al giornale “L’attesa” Gennaro Nuvoletta, fratello di Salvatore – sono riuscito a trovare Bruno: vive in Germania, dove lavora per una società di import-export. Quando gli ho detto se voleva fare da testimonial della manifestazione, non ha avuto nemmeno un attimo di esitazione”.      

Bruno D’Aria intervistato nel 2013 da Paolo Cuccaro di Marano News 24




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