"La finestra delle Pettegole"

                Dedicato a chi denigra gratuitamente l'impegno altrui                           

                                          


Sfogliando le numerose pagine del blog ci è apparsa questa missiva che l'ex presidente del Consiglio comunale, Antonio Mauriello, ci inviò nel 2017. Ritenendola di grande attualità, abbiamo deciso di ripubblicarla: descrive uno spaccato del paese degli anni 70-80. Cosa è cambiato da allora? Due le cose certe: a Calvizzano mancano la politica e l'opinione pubblica 

Ero poco più che bambino, ma ricordo bene quella finestra, tutti la chiamavano “la finestra delle pettegole”! 

Che ci fossero 40 gradi all’ombra o che si gelasse per il freddo, affacciate alla finestra c’erano sempre loro, “le sorelle pettegole”.

Capelli ordinati, rossetto un po’ sbavato, l’aria da saputelle. 

La finestra era a livello strada, con il davanzale molto ampio e sporgente verso l’esterno. Noi ragazzi riparavamo spesso sotto quell’ampio davanzale dove ci divertiva ascoltare le sorelle all’opera: “Guarda quella, ha la gonna tutta stropicciata, quell’altra indossa le scarpe due numeri più grandi…., che schifo i vetri di quella finestra sono così sporchi che non ci passa nemmeno la luce …”
Insomma, l’attività principale delle due sorelle era quella di trovare difetti a tutte e a tutti , semplicemente… guardano da quella finestra.
Ovviamente, le due sorelle, da provette pettegole, non si curavano minimamente di capire i perché delle scarpe con due taglie in più (grande povertà dell’epoca), dei vetri sporchi (dieci figli da sfamare senza risorse), della gonna stropicciata …, a loro interessava solo criticare, criticare e criticare ancora, magari anche a voce alta, così da farsi ascoltare dai passanti e METTERSI IN BELLA MOSTRA. 

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