“Ferito, ma ancora vivo”

“Carcere e malatie, se vede ‘o core ‘e ‘ll’amice”



Dopo un delicato intervento chirurgico, sono ferito ma ancora vivo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno augurato, sia attraverso il gruppo social Agorà Calvizzano (grazie Gennaro Gb Ricciardiello, oltre a essere un autentico signore hai dimostrato di essere anche un amico), sia attraverso whtatsapp e messenger, una pronta guarigione, premessa necessaria per poter continuare a raccontare i fatti senza pregiudizi e senza retorica. Insomma, come ho sempre cercato di fare. 

Ringrazio anche il dottor Luigi Pezzella, ecografista maranese di grande livello, molto stimato dai suoi pazienti, il primo a indirizzarmi nel percorso di diagnosi e cura della mia “silente patologia”, prima che facesse ulteriori danni. Un cammino durato circa 10 mesi (per errori di alcuni “macellai”), attraverso il quale ho avuto modo di apprezzare la professionalità di medici e infermieri (esempi di buona sanità) che mi hanno seguito e di stigmatizzare l’operato di pseudo professionisti, impreparati e anche disumani, esempi di malasanità, segno che il Sud deve ancora fare quel salto di qualità atteso da decenni.

Mi.Ro.          

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