La mission mai tradita di “calvizzanoweb”, anche nel 2023 il nostro obiettivo è sempre lo stesso: contribuire a costruire una città migliore
“Io ho un concetto
etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità, impedisce molte
corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche
indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la
costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un
giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista
incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza
tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le
corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere”.
Giuseppe Fava
Editoriale del “Giornale del sud”, 1981
Forse non tutti si sono resi conto che avere una piazza di dialogo
virtuale, di scambio di idee, di dibattito a trecentosessanta gradi su tutte le
questioni politico-sociali e civili, fa sicuramente crescere il livello di una
comunità, nel caso specifico di Calvizzano dove la cultura da sempre annaspa. Calvizzano,
a differenza di altri paesi viciniori, non ha un luogo dove poter fare cultura,
non ha una sede pubblica (tranne la sala consiliare) dove si possano svolgere
dibattiti e conferenze, insomma non ha niente. L’edificio Ex Ipab poteva essere
un buon punto di partenza, ma l’amministrazione ha deciso di realizzarci la caserma
dei carabinieri, cambiandone la destinazione originaria. Il nostro scopo, dunque,
oltre a quello di informare (su Calvizzano non lo fa nessuna testata, perché non
è un territorio appetibile sotto l’aspetto informativo: da due anni lo fa il
sindaco attraverso la sua pagina social, ma con una informazione prettamente di
parte), resta sempre quello di fungere da sprono alla classe
politico-amministrativa, per aumentare le iniziative socio-culturali (con
Pirozzi, eletto a settembre 2020, il trend negativo degli anni passati è
iniziato a invertirsi), ma anche quello di continuare a macinare proposte
(anche se non vengono mai prese in considerazione perché Pirozzi non fa mai
quello che suggerisce Rosiello di Calvizzanoweb, fino a quando non si allineerà
pure lui), proprio per svegliare dal torpore sia i politici che la cosiddetta
intellighenzia locale, da troppi anni in letargo. L’obiettivo resta sempre
quello di fornire agli utenti di Calvizzano (ma anche ai paesi viciniori di cui
ci occupiamo) un servizio e, al tempo stesso, di continuare a essere un mezzo
per trasformare in vere e proprie comunità luoghi troppo spesso relegati a
dormitori e senza Identità. Insomma, puntiamo ad avere un paese
migliore in tutti i sensi, per noi, ma, soprattutto, per le nuove generazioni o
meglio per la Calvizzano che gli andremo a consegnare.