Lettera aperta del PD Marano alla Commissione straordinaria: “troppi i problemi della città irrisolti”
È trascorso quasi un anno e mezzo dallo scioglimento
del consiglio comunale di Marano e dal conseguente insediamento della
commissione straordinaria, quindi crediamo che siano maturi i tempi per
chiedere lumi a chi sta reggendo le sorti della nostra città sullo stato di
alcuni procedimenti che consideriamo critici. In effetti, occorre rilevare che
i commissari si sono guardati bene dall’avviare un dialogo con la città, per
rendere chiari i problemi dell’ente su cui si è ritenuto o si ritiene di
intervenire, e in che modo si sia deciso di operare.
Sulle questioni di tipo “operativo”, attinenti
all’amministrazione ordinaria del comune, ci sentiamo di dover segnalare, tra
le tante altre, alcune questioni che ci vengono sollecitate quotidianamente dai
cittadini:
Raccolta dei rifiuti solidi urbani. Nelle ultime
settimane la pulizia delle strade – che anche in passato ha lasciato a
desiderare – è diventata un miraggio: cumuli di spazzatura non rimossa
ingombrano diverse zone della città. Cosa sta succedendo? Da quello che
apprendiamo dalla stampa locale sarebbe in atto uno scontro tra la società
appaltatrice (in scadenza) e l’amministrazione che starebbe per assegnare
l’appalto ad altra ditta. Diciamo un’ovvietà, ma amministrativo. Ci permettiamo
inoltre di suggerire una rivisitazione del capitolato che consenta di gestire
in modo differente la raccolta nel centro storico cittadino, che è sempre stata
foriera di problemi di “riassetto ambientale” in quanto la conformazione
dell’abitato rende complicato lo svolgimento della raccolta differenziata porta
a porta.
Pulizia delle caditoie. La pulizia non viene svolta in
modo sistematico da diversi anni. Per un territorio collinare e ancora in parte
non urbanizzato, questo significa che i detriti portati dalle piogge riempiono
le caditoie che perdono così la loro capacità di raccolta delle acque,
determinando allagamenti biblici in occasione degli eventi meteorici più
consistenti.
Gestione dei Beni comuni. E’ sotto gli occhi di tutti
il degrado che affligge i “beni comuni” della nostra città. In questa sede
vogliamo porre l’attenzione su due temi, che tra i tanti abbiamo scelto a
titolo di esempio per rappresentare il problema dell’assenza di gestione e
pertanto lo stato di abbandono in cui versano i beni comunali, quali la
manutenzione del verde pubblico e degli impianti sportivi. Per quanto attiene
il primo problema sembra non esserci una logica organizzativa dietro la
gestione del servizio di manutenzione del verde, basta camminare per la città e
rendersi conto che vere e proprie zone (strade, piazze, marciapiedi) siano o
stiano diventando inutilizzabili a causa di erbacce e alberi non potati che
possono mettere a rischio anche la sicurezza dei cittadini stessi.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi e
principalmente lo stadio comunale, il canovaccio sembra lo stesso e cioè
mancanza di idee e attenzione al problema, percorrendo cosi la strada
dell’incuria e dell’abbandono. Mentre nel primo caso i cittadini mossi da un
senso di orgoglio e appartenenza, si sono organizzati o possono farlo, nel
secondo caso si lascia morire una struttura tra le più importanti dell’area
nord senza muovere un dito, pur essendoci situazioni critiche quali gli
spogliatoi che versano in una situazione strutturale penosa.
Accanto a questi problemi di ordinaria
amministrazione, ci sono questioni di carattere strategico che sarebbe
importante condividere con i cittadini:
1) Personale e Organizzazione degli uffici
Qual è, al momento la consistenza dell’organico
comunale? Il personale in servizio è sufficiente per garantire i servizi che il
comune deve fornire ai cittadini? Quali procedure sono state avviate o poste in
essere per procedere ad assunzioni di nuovo personale?
2) Tributi e situazione finanziaria
L’amministrazione comunale ha avviato le procedure per
l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione di
alcuni tributi. Quali sono i punti fondamentali del capitolato? L’esperienza
fatta in passato con il precedente soggetto gestore suggerisce di prestare
grande attenzione a questo aspetto. Con riguardo alla situazione finanziaria
generale, crediamo che la città
dovrebbe essere informata dello stato attuale
dell’ente e soprattutto della procedura di liquidazione gestita dall’OSL.
3) Mercato ortofrutticolo
Premesso che appare chiara la volontà di non riaprire
il mercato ortofrutticolo, i cui problemi di gestione sono richiamati nelle
relazioni degli ultimi due provvedimenti di scioglimento del Consiglio
Comunale, consideriamo assurdo che un’area di 12.000 mq. al centro della città
sia lasciata in stato di abbandono. Piuttosto, sarebbe possibile utilizzare
quell’area per ospitare il mercato settimanale del martedì e per ospitare posti
auto per il resto della settimana.
4) Piano Urbanistico Comunale
Sono state avviate le procedure per la redazione del
nuovo strumento urbanistico, ma ad oggi non abbiamo notizie da parte del gruppo
di professionisti che si è aggiudicato il bando: pare sia stato predisposto un
preliminare, ma riteniamo che lo strumento urbanistico non possa essere
adottato “a prescindere” dalla città: sarebbero necessari dei momenti di
confronto pubblico che dessero conto delle motivazioni delle scelte compiute o
da compiersi.
5) PIP
La situazione dell’area PIP (Piano Insediamenti
Produttivi) resta critica nel rapporto tra il Comune e il concessionario (la
Società Iniziative Industriali), ma anche nei rapporti con le aziende per le
questioni di carattere amministrativo e urbanistico. Sarebbe un grande
risultato per la commissione straordinaria quello di mettere in campo atti
definitivi che rendano più agevole la gestione alle amministrazioni politiche
che verranno.
6) Galeota–Casalanno
Tra le questioni che hanno formato oggetto di disamina
da parte delle commissioni prefettizie c’è quella della gestione di due
manufatti abusivi realizzati dai clan. Noi sosteniamo che il complesso dell’ex
Masseria Galeota debba diventare una scuola e che le strutture di Casalanno
potrebbero essere trasformate in edilizia residenziale pubblica ed essere
assegnate a chi ne ha bisogno sulla scorta di graduatorie comunali; ciò non
toglie che qualunque altra destinazione la commissione voglia attribuire sia
utile a mettere un punto definitivo su queste due vicende.
7) Dismissione patrimonio comunale
La condizione disastrosa delle finanze comunali
suggerisce di assumere ogni atto utile ad alleggerire la posizione dell’ente.
Da questo punto di vista, l’avvio di una procedura organica di dismissione del
patrimonio disponibile sarebbe un elemento utilissimo per la città e per
qualunque amministrazione politica sarà in futuro alla guida della città. Anche
su questo, chiediamo di conoscere le valutazioni e soprattutto le intenzioni
della commissione straordinaria.
8) Progetti PICS
I Programmi Integrati Città Sostenibile (PICS) –
rivolti alle città medie della Regione Campania – sono programmi complessi
orientati al perseguimento di obiettivi di crescita socio-economica,
rivitalizzazione energetica ed ambientale, miglioramento della qualità della
vita ed efficienza. Marano avrebbe dovuto realizzare interventi per circa 11
milioni di euro, una vera boccata di ossigeno per un comune in dissesto finanziario
che difficilmente troverà altre risorse per opere pubbliche considerate
necessarie a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Degli interventi
non si vede traccia e appare evidente la volontà della Commissione di non
realizzarli, eppure crediamo sia fondamentale spiegare alla città le
motivazioni di una scelta che in ogni caso giudichiamo grave.