Evasione tributi locali, a Calvizzano il tasso medio si aggira intorno al 39%: ecco perché bisogna correre al più presto ai ripari
Il 2020 ha fatto registrare il tasso di evasione più alto (in riferimento al quinquennio 2016-2020): 46,40%. Tra Tari, Imu, acqua e altri tributi minori è stato emesso un ruolo per la somma di 2milioni770mila646,04 euro: l’importo riscosso è stato di 1milione481mila325,62 euro, per cui c’è stato un mancato introito nelle casse comunali pari a 1milione289mila320,42 euro
Dai consuntivi relativi
agli anni 2016-2020, emerge che il tasso medio di evasione si attesta al 38,86%,
in linea con i dati degli altri Comuni del Sud.
Tabella con
i dati
Ha fatto bene dunque l’amministrazione,
seppur con ritardo rispetto ai tempi programmati, ad avviare l’iter per l’esternalizzazione
del servizio di accertamento, verifica e riscossione di tutte le entrate
tributarie e patrimoniali del Comune. La riscossione delle entrate, oltre a
garantire gli equilibri di bilancio, è “uno strumento di promozione di
giustizia sociale nei confronti di chi costantemente ottempera agli obblighi
impositivi”.
Inoltre, con il
miglioramento dell’attività di riscossione si liberano risorse accantonate nel
Fondo Crediti di Dubbia esigibilità da poter spendere e offrire più servizi
alla collettività.
Per comprendere meglio, ogni Comune, nella predisposizione del
bilancio previsionale, è obbligato a costituire una posta contabile
chiamata "fondo crediti di dubbia esigibilità", sulla quale non è
possibile impegnare e pagare.
Come dice lo stesso nome, si tratta di un importo
stanziato a fronte dei crediti di dubbia o difficile esazione che potrebbero
formarsi nel corso dell'esercizio di riferimento per tutti i tributi comunali: imu,
tari, servizio idrico, multe, ecc. e squilibrare il bilancio.
L'ammontare dell'accantonamento a tale fondo è dato dalla media del
differenziale tra accertamenti di entrata ed incassi dei cinque anni
precedenti.