Marano nel degrado sociale e ambientale, l’accorato appello del giornalista Izzo al Prefetto di Napoli : “lo Stato non può abbandonare i suoi cittadini”

 


In questi giorni di calura intensa, vivere a Marano diventa quasi impossibile: la città vive da mesi una crisi idrica che ha portato alla disperazione la popolazione dei quartieri più colpiti dalla carenza d’acqua. A questo annoso problema si aggiunge il disservizio dello spazzamento delle vie cittadine, in particolare quelle più periferiche che sono diventate letamai impercorribili, anche per l' inciviltà di alcuni cittadini che portano a spasso gli “amici” cani senza paletta per raccogliere gli escrementi. Inoltre, c' è da registrate, in prossimità di alcuni bar, un nauseante lezzo di urina, forse causato da viandanti che scambiano le strade cittadine per orinatoi a cielo aperto, insomma una situazione igienica che, in questi giorni di caldo torrido, mette a repentaglio la salute pubblica. Queste problematiche sono dovute alla mancanza di controllo del territorio cittadino con un corpo di vigili urbani ridotto a solo 22 unità per un territorio vastissimo con una popolazione di 60 mila abitanti. La soluzione a queste problematiche non è facile vista la situazione finanziaria in cui versano le casse comunali, ma, al di là di questo fattore economico, c' è l' urgenza di intervenire per non lasciare la cittadinanza vivere o meglio sopravvivere in una situazione di precarietà sociale e ambientale che è una vera vergogna. Da qui l' appello al Prefetto di Napoli dr. Palomba per un suo autorevole intervento sulla situazione che si è venuta a creare a Marano, nella consapevolezza che lo Stato non può abbandonare i suoi cittadini in una situazione di degrado sociale e ambientale, anticamera della morte civile di una città che da tempo ha perso il significato etimologico del termine Città.

Michele Izzo, giornalista

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