Giudice di Pace, Franco De Magistris: “Non vorrei fosse arrivato il colpo di grazia?”

 


Riceviamo e pubblichiamo

Noi cittadini di Marano leggiamo con stupore la nota del Presidente del Tribunale di Napoli Nord, Luigi Picardi, inviata al Ministero della Giustizia circa le difficoltà emerse nella funzionalità della gestione del Giudice di Pace nella struttura di Piazza San Escriva’ de Balaguer: “Comuni inadempienti e scarsa sicurezza, meglio chiudere”. Partirei dalle lagnanze che il Comune di Marano, (ricordiamo tutti la Triade Prefettizia dalla sua costituzione , possiamo dire a ragione, non ha brillato nella gestione della Cosa Pubblica) , Ente capofila del Consorzio dei Comuni del comprensorio giuglianese, fa riferimento alle difficoltà emerse, se pur esistenti per le inadempienze degli altri Comuni, superabili, senza prendere nessuna decisione risolutiva circa l’interessamento che la sede del Giudice di Pace resti nella città. Non curante né dei dati storici né del fattore economico, ( da secoli il Comune di Marano è stata sede Pretorile con annesso carcere mandamentale, soppresso questi, è stata sede del Tribunale poi trasferito ad Aversa e per competenza sede del Giudice di Pace, con tutto l’indotto che essi producevano e quest’ultimo in misura minore produce). Tralasciando momentaneamente le responsabilità pregresse delle precedenti Amministrazioni, i Commissari non brillano nella gestione ordinaria né nelle scelte straordinarie, decisioni se non ben ponderata e risolte in tempi breve possono produrre allarmismo ed indurre terzi come l’iniziativa del Presidente del Tribunale di Napoli Nord che se non frenata in tempo, produrrebbe ulteriori danni irreparabili per la città. Non ho letto il Bilancio di Previsione che i Commissari hanno provveduto ad approvare in questi ultimi giorni, se sono state inserite voci pertinenti ad un possibile trasferimento in una struttura facente parte del Patrimonio Comunale: Palazzo Battagliese, Palazzo Merolla, rimanendo a Marano città oppure in periferia alla struttura del Galeota, poiché trattandosi di un servizio consortile di sette Comuni sono Entrate ..e Spese per servizi per conto di terzi, Partite di Giro, per cui in termini di costi-benefici, per la quota parte di spese di competenza comunale, è più che sostenibile. Abbiamo letto che una delegazione del Partito Democratico è rimasta soddisfatta dall’incontro con i Commissari, in precedenza l’onorevole Caso si dichiara soddisfatto dell’approvazione del Bilancio di Previsione. Da questi sembra che la gestione comunale proceda bene, mentre leggiamo sui quotidiani locali denunzie di cittadini per disservizi giornalieri. Dove sta la verità? Di commissariamenti la città ne ha subito tanti alcuni hanno prodotto danni, non vorrei che l’attuale Triade una volta andata via, i cittadini l’andrebbero ad annoverare tra questi. Fare gli interessi dei cittadini, ad una buona gestione della Cosa Pubblica bisogno portare loro a conoscenza le difficoltà subentrate ed il modo come risolverle. Vorremo che si spendesse una parola in più sulla questione delicata della struttura, oggi, di proprietà dei 2/3 dei due fratelli Cavallo. In un precedente articolo “ Marano non può subire l’ennesima umiliazione “ avevo menzionato la struttura in questione, trattandosi di un errore tecnico, la vertenza tra l’Ente ed i Privati si poteva risolvere bonariamente, purtroppo ad oggi, tutto è in alto mare, privo di un atto di buona volontà dei due Cavallo che si sono dissociati persino dalla condotta morale del proprio antenato, nel risolvere la vertenza in modo bonario e permettere alla Triade di eseguire i lavori di somma urgenza da rendere idonea la struttura, se questo non è stato possibile, conoscere quale azioni sono state prodotto contro per salvaguardare gli interessi del Comune e se esiste volontà a trasferire la sede del Giudice di Pace in altra struttura del Patrimonio Comunale. Venivano evidenziate rimostranze nell’ultima riunione tra Comuni dello scorso 6 maggio, sempre riportate nell’articolo, in controtendenza alla solidarietà che dovrebbe essere la base, oggi, di ogni Comune facente parte di Unione o Unioni più prossime della Città Metropolitana di Napoli per cui quel campanilismo esasperato di un tempo resta nella mente di pochi, probabilmente di qualche funzionario pubblico e stolto amministratore. Come logica conseguenza se malauguratamente si dovesse verificare tutto ciò, (il colpo di grazia) come estrema ratio noi cittadini di Marano non ci resta che inviare le nostre tessere elettorali al Prefetto e suo tramite al Ministero degli Interni.

Franco De Magistris

Visualizzazioni della settimana