Per il rilancio di Calvizzano si attende ancora il programma congiunto tra le nuove forze di maggioranza: il Museo della Rivoluzione Partenopea lo vogliono sia Pisani che Pirozzi, ma ancora non se ne parla

                                        





Un museo della rivoluzione partenopea costituirebbe un attrattore unico nel suo genere e di proporzioni culturali notevolissime. Un museo da realizzare, preferibilmente e compatibilmente con le risorse a disposizione, in un appartamento del Palazzo ducale (di fronte al Municipio) dove fu catturato l’ammiraglio Francesco Caracciolo (uno dei protagonisti della rivolta napoletana del 1799) mentre si nascondeva in una botola tra la soffitta ed il  soppegno. Essendo un’opera del genere un’autentica originalità (nessuno ci ha mai pensato) diventerebbe un attrattore turistico fenomenale per studiosi, scolaresche e appassionati di questo scorcio di storia rivoluzionaria. D’altronde Pirozzi e l’ex oppositore Pisani, passato recentemente in maggioranza, hanno inserito questa idea nei loro programmi elettorali, quindi, a maggior ragione, è quasi obbligatorio, per rispetto dei rispettivi elettori, concretizzarla prima del termine della consiliatura. Occorrono i soldi, ma soprattutto tanta buona volontà. Nel museo verrebbero allestiti anche tutti i reperti storici rinvenuti negli anni e conservati nei depositi della Soprintendenza. Purtroppo, con nostro grande rammarico, dobbiamo registrare che, a distanza di 16 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, ancora nessuna iniziativa è stata messa finora in cantiere, neanche la programmazione di una manifestazione avente come tema la Rivoluzione partenopea e dove realizzare un museo. Sarebbe interessante conoscere l’idea dell’altra forza di maggioranza, ex opposizione Vinciamo per Calvizzano.

  

 


Visualizzazioni della settimana