Le nostre inchieste. Soldi pubblici mal spesi per il tratto di strada Calvizzano-Villaricca che costeggia l’Alveo Camaldoli: non sono bastati oltre 2milioni e mezzo per realizzare anche una pista ciclabile un raccordo e un ponte previsti dal progetto. Una domanda: ma la rendicontazione delle spese sostenute è stata fatta? Se sì, è stata inviata in Regione?

 La strada venne inaugurata il 19 dicembre 2014

 

Per realizzare il tratto di strada ricadente nel Comune di Villaricca sono stati impegnati circa 2milioni240mila euro, tra fondi europei PIT e soldi del bilancio comunale; per il tratto calvizzanese, invece, sono stati spesi circa 340mila tra fondi comunali (un terzo) e regionali (due terzi). Fuori le responsabilità politiche e amministrative: i cittadini hanno il diritto di sapere la verità.  Per anni siamo stati rappresentati da assessori all'Ambiente che non hanno mai aperto bocca sia in Consiglio comunale che nei convegni su tematiche ambientali 

La storia dell’opera pubblica, da noi minuziosamente ricostruita (dedicata a chi non si sofferma solo sui titoli).  Circa 18 anni fa, la Regione, per spendere proficuamente i fondi europei Fesr per lo sviluppo delle infrastrutture, s’inventò i Piani integrati territoriali, meglio conosciuti con l’acronimo Pit. I Comuni decisero così di realizzare alcune strade a scorrimento veloce, con lo scopo di collegare le future aree industriali Pip dell’hinterland giuglianese sia tra loro, sia alla grande viabilità. Il progetto integrato della strada Calvizzano-Villaricca che costeggia l’Alveo Camaldoli fu approvato nel 2004 con delibera regionale n.549, secondo la quale a Villaricca, Comune capofila, toccava progettare e realizzare sia il tratto di strada di circa 900metri ricadente nel suo territorio, sia la parte integrata del Piano riguardante i due Comuni. Del resto del programma, però, non c’è traccia. Erano previsti infatti: una pista ciclabile (costo stimato 200mila euro) che doveva affiancare la via che costeggia l’Alveo per l’intera tratta di circa un chilometro e 800metri e la realizzazione di una parte di via Corigliano (la famosa strada dei roghi) con una carreggiata a doppia corsia di marcia, marciapiedi, illuminazione pubblica, che avrebbe dovuto raccordarsi con via Alveo Camaldoli, attraverso un ponte carrabile e una rotonda per lo smistamento ordinato del nuovo incrocio. Villaricca, inoltre, aveva promesso a Calvizzano che, con una parte dei fondi, avrebbe realizzato un altro ponte carrabile all’altezza di via Lavinaio (arteria di via Eduardo De Filippo, ex via Commone), mai più costruito  perché di difficile realizzazione tecnica, come avrebbero scritto in una loro relazione l’ ing. Lucio Flaminio e l’architetto Dario Bracci, progettisti del tratto di strada di competenza del Comune di Villaricca e delle altre infrastrutture.

Ricordiamo ancora che a Villaricca, per realizzare tutte queste opere, furono assegnati  dalla Regione un milione792mila euro di risorse pubbliche (fondi Pit) ai quali si aggiunsero 448mila euro di fondi comunali (cofinanziamento), per un totale di 2milioni 240mila euro. Di questi soldi, Villaricca avrebbe speso, stando all’ultimo quadro economico da noi consultato, circa 1milione800mila euro tra lavori (per i quali da 1milione68mila euro iniziali, in virtù di un consistente ribasso d’asta del 34,464%, si è arrivati a poco meno di 1milione450mila euro, poiché si sono aggiunti lavori di variante per circa 200mila euro e maggiori lavori per circa 150mila euro, in quanto la strada è stata più volte vandalizzata) spese per espropri (150.604,52 euro), di progettazione e di direzione lavori (per un totale di 150mila euro), eccetera, eccetera. Restavano, dunque, ancora disponibili circa 440mila euro, sufficienti per realizzare la pista ciclabile per la quale occorrevano circa 200mila euro (come risulta dal contratto firmato tra il Comune di Villaricca e la ditta Capretto, aggiudicataria dell’appalto) e le altre opere previste.

Transazione con la ditta Capretto

Dai circa 440mila euro vanno però detratti poco più di 200mila euro, tra somma transatta con la ditta e spese per il lodo arbitrale. Infatti, dopo l’esecuzione di una parte dei lavori, nel 2012 l’impresa si rivolge al collegio arbitrale ai fini dell’ottenimento del risarcimento di tutti i danni subiti in virtù del mancato rispetto del contratto (diverse interruzioni dei lavori). Il collegio arbitrale, in data 23 dicembre 2015, in parziale accoglimento  della domanda proposta dall’impresa, condanna il Comune di Villaricca al pagamento della somma di 527mila448,49 euro oltre rivalutazione monetaria e interessi legali. Il Comune di Villaricca impugna il lodo innanzi alla Corte d’Appello di Napoli. Nel frattempo il Lodo arbitrale viene dichiarato esecutivo dal Tribunale di Napoli in data 21 aprile 2016 e notificato al Comune nella persona del sindaco il 10 giugno 2016. Intanto, la ditta Capretto procede a proporre pignoramento per la somma di 960mila euro. Nelle more del giudizio dinanzi alla Corte d’Appello e in considerazione dell’atto di pignoramento, le parti  giungono alla determinazione di un accordo bonario. Transazione consigliata anche dal legale di fiducia del Comune, l’esperto amministrativista  Enzo Napolano, il quale, in apposita relazione, evidenzia i profili di convenienza rispetto al giudizio in corso. Alla fine si risolve liquidando la ditta con 170mila euro ai quali vanno aggiunti poco più di 30mila euro tra spese tecniche e parcelle varie.

Insomma, alla fine sarebbero restati, se abbiamo fatto bene i conti, poco più 200mila euro, che, a nostro avviso, si sarebbero potuti utilizzare per  realizzare la pista ciclabile. Anche l’on. Lello Topo, ex sindaco di Villaricca, da noi interpellato alcuni anni fa sulla questione, ci confermò l’esistenza di una fetta consistente di fondi Pit.

Tratto calvizzanese

Il tratto di strada che costeggia l’Alveo Camaldoli, ricadente nel Comune di Calvizzano (senza marciapiedi, a differenza del tratto villaricchese) venne realizzato ai tempi dell’amministrazione Pirozzi: "costò circa 340mila euro, di cui 70 mila euro a carico del Comune che accese un mutuo ventennale; la restante somma, invece, fu elargita dalla Regione (contributi previsti dalla ex legge regionale 51/78). Dati che ci furono riferiti dall’ex sindaco Pirozzi, mediante una nota inviata al nostro blogNonostante tutto la strada rimase chiusa al traffico per diverso tempo, in quanto la ditta realizzatrice del tratto villaricchese sospese i lavori. Altri lavori aggiuntivi per un importo di circa 40mila euro furono realizzati durante l’amministrazione Salatiello che, il 19 dicembre 2014, insieme al sindaco di Villaricca dell’epoca, Francesco Gaudieri, tagliò il fatidico nastro inaugurale.  La ditta Corvino di Caserta, vincitrice dell’appalto, realizzò la staccionata di legno, ambo i lati, l’impianto semaforico all’incrocio con via Martiri di Kindu, via Garibaldi e via Mazzini, la segnaletica verticale e orizzontale, ripristinò i cavi dell’illuminazione pubblica che furono rubati ed effettuò i lavori di pulizia, visto che i laterali della strada erano invasi da arbusti ed erbacce. Insomma, fu fatto alla lettera tutto quello che aveva prescritto il collaudatore, ing. Francesco Marino di Parete.

Le responsabilità politiche e amministrative (tutti hanno visto, nessuno è mai intervenuto per il bene della collettività)

Premesso che i cittadini hanno pagato per anni lo scotto sia dello sperpero di denaro pubblico sia dei ritardi accumulati nella realizzazione dell’opera, a causa della rilevante inefficienza burocratico-amministrativa, va rimarcato che l’apertura ai veicoli di questa strada a scorrimento veloce, secondo i tempi previsti dal crono-programma, avrebbe rappresentato una grossa valvola di sfogo all'endemico traffico che esiste nelle nostre zone. Dove erano e cosa hanno fatto partiti e consiglieri comunali, sia della maggioranza che della minoranza, per evitare il mancato rispetto dei patti? Ci risulta che gli amministratori calvizzanesi non avrebbero mai fatto la voce grossa o inviato una lettera di diffida ai colleghi villaricchesi, mai organizzato qualche azione politica eclatante, finalizzata al rispetto dei patti. Ecco perché, sempre a nostro modesto avviso, bisogna lavorare sodo per costruire una nuova classe politico-dirigenziale che abbia voglia di curare seriamente gli interessi del nostro territorio.  Per anni siamo stati rappresentati da assessori all'Ambiente che non hanno mai aperto bocca sia in Consiglio comunale che nei convegni su tematiche ambientali. 

Da progetto, la nuova strada sarebbe dovuta iniziare dall'incrocio tra via Corigliano e via Eduardo De Filippo, ex via Commone 




E terminare su Corso Italia a Villaricca



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