Roberto Vellecco, l’intramontabile della politica calvizzanese: siede nei banchi del Consiglio comunale da circa trent’anni

 


Vellecco, nel 2006, non si presentò alla seduta consiliare del bilancio di previsione, mettendo in difficoltà Pirozzi, all’epoca sindaco; nel 2010, invece, epoca Granata sindaco, Vellecco abbandonò Pirozzi, passando dai banchi della minoranza a quelli della maggioranza. Ieri, il sindaco Pirozzi ha nominato Vellecco assessore. Insomma, dopo trent’anni stiamo ancora a parlare degli stessi personaggi politici

Il più longevo dei politici locali è sicuramente Luciano Borrelli, attuale vicesindaco: sono circa 40 anni che riveste il ruolo di consigliere comunale, ma è stato più volte anche assessore e vicesindaco. Al secondo posto, tra quelli che sono ancora parte attiva della politica calvizzanese, troviamo Roberto Vellecco, nominato proprio ieri per l’ennesima volta assessore. Vellecco venne eletto per la prima volta consigliere comunale, nell’ambito della maggioranza, nel 1993: all’epoca si candidò nell’ex diccì con Salatiello sindaco che vinse le elezioni. Si ripresentò alle amministrative del 1997, sempre nella lista di Salatiello che stravinse contro il candidato dell’allora Ulivo, Armando Poggi. Vellecco riportò ben 259 preferenze, classificandosi al terzo posto ex aequo con Francesco Liccardo. Nel 2001 però, l’anno della vittoria di Morra, venne comunque eletto nella lista “Salatiello per Granata, ma relegato nei banchi della minoranza. Nel 2003 venne eletto nella lista Pirozzi, quindi nell’ambito della maggioranza, ma il 12 aprile 2006, insieme ad altri tre consiglieri (Antonio Ferrillo, Antonio Di Rosa, Giovanni Zapparella) di maggioranza, non si presentò alla seduta del Bilancio di previsione. Il motivo della discordia fu il mancato rispetto della promessa del sindaco per un altro assessorato al loro gruppo. La loro, comunque, fu un’assenza pesante: senza i quattro consiglieri, infatti, Pirozzi rischiò di non avere i numeri per far approvare il Bilancio, con il conseguente commissariamento dell’Ente. Nel 2008, venne eletto nell’ambito della minoranza, poiché Pirozzi fu sconfitto dall’ex sindaco Granata. Ma pure durante questa consiliatura, nel 2010, ci fu un colpo di scena:  Vellecco, che già da un po’ di tempo si comportava come se fosse stato eletto nella lista Granata, a differenza di Salvatore De Rosa e Gianluca Ferrillo, che si  astennero sul bilancio, votò addirittura a favore. Le sue intenzioni, però, erano già note perlomeno a tutti gli addetti ai lavori: le aveva manifestate qualche mese prima al giornale L’attesa. Al giornalista che gli chiese se fosse stato disposto a votare a favore del bilancio e altri punti proposti dalla maggioranza, rispose di sì, aggiungendo che lui lavorava solo nell’interesse della città e non avrebbe gradito affatto andare a nuove elezioni, poiché sarebbe significato perdita di tempo e di soldi che venivano decurtati alla collettività. Poi aggiunse che il periodo di commissariamento avrebbe bloccato lo sviluppo della città. Come mai non ragionò allo stesso modo il 12 aprile del 2006? Come mai Vellecco non si fece lo stesso esame di coscienza che ritenne farsi per Granata? Queste cose poco importano ai calvizzanesi, infatti Vellecco fu rieletto nel 2013 con Salatiello che, a luglio 2015,  gli conferì il ruolo di assessore e di vicesindaco fino alla nomina di Antonio Di Rosa. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche e il lungo periodo di commissariamento, Vellecco si è ripresentato alle amministrative di settembre 2020, riuscendo di nuovo a essere eletto. Ieri, Pirozzi l’ha nominato assessore, in anticipo (il rimpasto era previsto a gennaio 2022), in conseguenza della crisi politico-amministrativa del 15 luglio e la consequenziale revoca delle deleghe ai tre assessori “infedeli”, diventati di nuovo “fedeli”, ma senza più assessorati.    

 

 

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