Calvizzano, “viaggio nel nostro passato”: anno scolastico 1997-1998, gli alunni della media Polo studiarono i reperti archeologici di una villa romana di località San Giacomo, nei pressi della vecchia chiesa. Un corso che andrebbe ripetuto

 


Il corso di archeologia venne condotto dai docenti Vincenza Porcaro, Maria Liccardo e Rosaria Riccardi. Docenti Tutor: Lucio Ristori e Franca Flavia. Consulenti: dottoressa Patrizia Gargiulo della Sovrintendenza  ai Beni Archeologici di Napoli-Caserta, Ciro Palladino dipendente della Sovrintendenza (laboratorio di Conservazione e Restauro)

Le fasi di lavoro degli alunni delle classi prime B e G vennero raccolte in un fascicoletto (foto-grafica e impaginazione a cura del prof. Lucio Ristori).
Un lavoro su reperti archeologici, provenienti dallo scavo di una villa rustico-residenziale di località San Giacomo, per favorire nei giovani la valorizzazione della cultura, la promozione di una coscienza storica del patrimonio di valore che sono alla base della comunità nazionale e ancora la cura dei beni culturali e ambientali del territorio. Ebbe lo scopo di far conoscere, e non solo agli alunni, aspetti non sempre noti della storia di Calvizzano in epoca romana. A nostro avviso, il corso andrebbe ripetuto.

Venne pure allestito un laboratorio di archeologia all’interno della media Polo   



“ Perché – si legge a pagina 5 dell’opuscoletto – si è voluto affrontare, sotto una diversa angolazione, il tema “legalità”, creando negli alunni una coscienza civica che permetta loro di avvicinarsi a un patrimonio sempre troppo trascurato, imparando a conoscerlo e quindi a rispettarlo e a fruirne in modo corretto”.
La conoscenza, da parte di alcuni docenti della scuola, dell’esistenza di materiale archeologico affidato alle cure del parroco Don Peppino Cerullo e depositato, dopo la sua morte, in cassette nel cortile della Casa canonica, permise di richiedere alla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, l’affidamento temporaneo di una parte dei reperti, giudicati fra i più utili e significativi per l’elaborazione di un curriculum didattico. Siccome la folta vegetazione di erbacce ha coperto completamente la zona, impedendo ogni tentativo di identificazione e confronto, si ritenne utile, oltre che indispensabile, portare i ragazzi al Parco Archeologico di Baia, dove vennero  studiate alcune situazioni presenti anche a Calvizzano. A Baia i ragazzi fotografarono i reperti, ascoltarono, fecero domande, presero appunti e, in classe, allestirono una serie di cartelloni con i momenti più interessanti del percorso. 


Visualizzazioni della settimana